SESTO FIORENTINO – Per Q-tHermo, la società incaricata di
realizzare e gestire l’inceneritore, la sentenza del Tar toscano
è agrodolce. Perchè stoppa l’opera ma ne “certifica la
bontà sia sul fronte ambientale che su quello della salute
umana; inoltre non mette in discussione il luogo prescelto per
far posto all’impianto”. In poche parole, “fa piazza pulita di
tutti gli untori”, come detto da Livio Giannotti, l’ad di
Quadrifoglio. Secca la replica delle Mamme no inceneritore: “Il Tar non ha
detto che è giusto costruire l’inceneritore o che non inquina,
nè tantomeno ha approvato la sua localizzazione a case
Passerini. Questo perchè, semplicemente, non poteva farlo”. “Il
giudice – continuano – ha preso atto dell’assenza delle opere
compensative, i boschi, e che la Città metropolitana non aveva
il potere di rilasciare l’autorizzazione unica in mancanza di uno
strumento urbanistico, quello del Comune di Sesto Fiorentino.
Per questo “ha annullato l’autorizzazione con effetto immediato”.
Altre letture e interpretazioni “che sono state fatte in questi
giorni dagli amministratori pubblici sono mere chiacchiere da
bar”. Per questo, le mamme rinnovano l’invito “a incontrarsi e
ad aprire un canale di dialogo con i cittadini”. Un appello
rivolto “al sindaco Dario Nardella, al presidente della Regione
Toscana Enrico Rossi, all’assessore regionale all’ambiente
Federica Fratoni e all’assessore all’ambiente di Firenze e
presidente di Ato Toscana centro Alessia Bettini“.
Mamme no inceneritore, appello a Rossi e Nardella: “Confrontiamoci”
SESTO FIORENTINO – Per Q-tHermo, la società incaricata di realizzare e gestire l’inceneritore, la sentenza del Tar toscano è agrodolce. Perchè stoppa l’opera ma ne “certifica la bontà sia sul fronte ambientale che su quello della salute umana; inoltre non mette in discussione il luogo prescelto per far posto all’impianto”. In poche parole, “fa piazza pulita […]