“Non si può paragonare il biliardino al videopoker, si faccia un passo indietro”: interrogazione di Mugnai (Coraggio Italia)

CAMPI BISENZIO – Fra l’ironico e (soprattutto) l’amareggiato. Un po’ come lo sono tutti quelli che sono cresciuti a partite di “calcio balilla” o di ping pong nel circolo o nel bar del proprio paese. A entrare nel merito della questione è il parlamentare di Coraggio Italia, Stefano Mugnai: “Sono in palese conflitto di interessi, […]

CAMPI BISENZIO – Fra l’ironico e (soprattutto) l’amareggiato. Un po’ come lo sono tutti quelli che sono cresciuti a partite di “calcio balilla” o di ping pong nel circolo o nel bar del proprio paese. A entrare nel merito della questione è il parlamentare di Coraggio Italia, Stefano Mugnai: “Sono in palese conflitto di interessi, poiché, lo confesso,  questa mia interrogazione è stata sollecitata da mio figlio che, sbigottito, ha letto che questa estate potrebbe non trovare in spiaggia né il biliardino, né il ping pong. In effetti una recente determinazione direttoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del 18 maggio 2021, ha equiparato il calcio balilla, al gioco d’azzardo. Il documento approvato dalla direzione di Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stabilisce che anche i giochi di simulazione calcistica a manopola (e già definirli così invece che biliardino o calcio balilla irrita un bel po’…) devono essere dotati di nulla osta a seguito di autocertificazione e successivamente andranno sottoposti a procedura di omologazione”.

“A parte il fatto – aggiunge Mugnai – che trovo profondamente diseducativo confondere un biliardino con una “macchinetta” per il videopoker, ma in sostanza con questo documento dell’agenzia dogane gli apparecchi per il gioco che non erogano vincite in denaro non potranno essere installati liberamente in spiagge o sale giochi parliamo di: calciobalilla, carambole, biliardi, dondolanti per bambini e tavoli da ping pong. Una follia”.

“Io sono cresciuto all’Oratorio di Terranuova, centinaia, migliaia di infinite partite al biliardino e mai lo si è fatto, ieri come oggi, puntando dei soldi. Al massimo pagava una spuma chi perdeva. Stesso cosa valeva per i miei coetanei che anziché all’Oratorio di Terranuova, passavano le giornate nella locale Casa del Popolo. E che oggi divertimenti per tutte le età come calciobalilla o ping pong debbano essere tassati dimostra ancora una volta come la burocrazia a volte abbia questo istinto rapace e punitivo, volendo controllare e quindi limitare la vita di tutti i giorni e i piaceri più innocenti”.

“Siamo consapevoli dell’ultima presa di posizione della ADM – conclude Mugnai – ma è fondamentale che si chiarisca questa situazione venutasi a creare per evitare ulteriori problemi e per far sì che nessun gestore di stabilimento balneare o circolo che sia ritenga più prudente tenere il biliardino in magazzino anziché a disposizione di grandi e piccini. Nel frattempo comunque ho ritenuto opportuno presentare un’apposita interrogazione parlamentare al Governo per sapere se era a conoscenza delle conseguenze che avrebbero potuto avere le determinazioni dell’ADM e per chiedere di sospendere subito innanzitutto l’efficacia delle suddette determinazioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per evitare di arrecare danni ad associazioni no profit, circoli e stabilimenti balneari”.