Odissea mensa scolastica. Le segnalazioni dei genitori

SESTO FIORENTINO – Ancora segnalazioni di disservizio per quanto riguarda la mensa scolastica. Da ieri, molti genitori, segnalano l’arrivo di email da parte del Comune, di sollecito per chi è andato sotto con il credito della tesserina. “Un problema che abbiamo segnalato – dicono alcuni genitori – alcuni giorni fa dicendo che non eravamo in […]

SESTO FIORENTINO – Ancora segnalazioni di disservizio per quanto riguarda la mensa scolastica. Da ieri, molti genitori, segnalano l’arrivo di email da parte del Comune, di sollecito per chi è andato sotto con il credito della tesserina. “Un problema che abbiamo segnalato – dicono alcuni genitori – alcuni giorni fa dicendo che non eravamo in grado di monitorare la nostra situazione”. E, adesso, chiedono “chi rispoinde a questo”? I genitori, infatti, avevano spiegato la difficoltà a tenere sotto controllo la situazione dei pagamenti per la mensa scolastica e l’immobilità del sito internet del Comune che avrebbe dovuto dare aggiornamenti. Dal canto suo, il Comune, aveva risposto che il problema era dovuto alla difficoltà della gestione delle nuove Isee che rendevano la tariffa quasi “personale” per ogni famiglia.
E, intanto, proprio sulla questione costi altri genitori si chiedono “perché la tariffa costa così tanto”?
“La vera domanda dei genitori e’ questa – spiega in una lettera Francesco Fastellini – Certo non avere ancora la certezza del costo ad un mese dall’inizio della scuola è poco rassicurante. Ma il vero problema è che la refezione scolastica nel nostro comune è la più alta della Piana”. Fastellini spiega che “si tratta infatti di un costo massimo di 5,02 euro a pasto, contro i 4meuro di Calenzano, i 4,25 euro di Signa e i 4,40 euro di Campi Bisenzio”. La gestione della refezione scolastica a Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa è di Qualità e Servizi, a differenza di Calenzano che è gestita direttamente dal Comune.
“A questa disparità di costi si aggiunge una disparità delle fasce Isee – dice Fastellini – per la determinazione degli sconti sul costo mensa, che negli altri comuni sono 6, mentre a Sesto diventano addirittura 11 (da capire se tutte queste fasce sono realmente utili, o sono soltanto una ulteriore complicazione). L’altro aspetto è che questo reale problema non è risolvibile nell’immediato: infatti se non si è avuto risposte concrete dalla ormai ex amministrazione comunale nonostante il tema fosse stato discusso sia in consiglio comunale che in assemblee pubbliche di genitori, figurarsi ora che non abbiamo più neanche gli interlocutori politici. Speriamo davvero che i prossimi amministratori della città sestese affrontino questa che per tante famiglie è una questione importante, reale e urgente”.