CAMPI BISENZIO – Uniti per dire che “la tramvia è un’opportunità, e non un problema, per Campi Bisenzio”. E che “non possiamo correre il rischio di perdere l’investimento più importante nella storia del nostro Comune”. Il luogo scelto per parlare la sede del Pd in piazza Matteucci (a fare gli onori di casa è stato infatti il neo segretario Alessandro Carmignani), seduti allo stesso tavolo i consiglieri Dem Leonardo Fabbri e Lorenzo Loiero, e i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Fabio Cassataro ed Ernesto D’Agati. L’occasione per fare il punto della situazione ripartendo dalla “famosa” mozione presentata nelle passate settimane dal solo Pd – e dalla quale è scaturita, almeno ufficialmente, la crisi che ha portato i consiglieri pentastellati dalla maggioranza all’opposizione. Con l’obiettivo di ripresentarla, almeno questa è l’intenzione, in modo unitario tentando di coinvolgere, chissà, anche qualcuno del centro-destra. Mozione che chiede l’arretramento del capolinea nei pressi di piazza Aldo Moro “senza però andare a intaccare la piazza, accontentando quindi chi vive nella zona, ma anche i residenti in via San Giusto e via Masaccio, due strade altrimenti devastate dal passaggio della tramvia”.
“I recenti sviluppi sulla linea 4.2 della tramvia e le ipotesi di varianti proposte dall’attuale giunta – hanno detto gli esponenti politici – destano enorme preoccupazione. Per noi, rappresentanti di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva (ieri mattina assente giustificata la consigliera Antonella Greco, n.d.r.) e Lista Nucciotti Sindaco, la tramvia non è un problema da risolvere, ma una straordinaria opportunità per il futuro della città: un’opera che collega Campi Bisenzio alla Città metropolitana di Firenze, unisce il territorio a sud, avvicina il territorio a nord, migliora la mobilità, incentiva la sostenibilità e contribuisce alla riqualificazione del tessuto urbano ed economico. Tuttavia, la variante proposta, con costi aggiuntivi stimati in almeno 4 milioni di euro, uniti allo sforamento dei tempi di realizzazione previsti dal Pnrr, potrebbero far saltare l’intera opera: un danno irreparabile per Campi Bisenzio e per tutti i cittadini”. E ancora: “La decisione unanime del consiglio comunale di portare il capolinea in centro è stata chiara e condivisa. Non capiamo quindi l’ulteriore ipotesi, proposta dal sindaco, di arretramento del capolinea non si sa bene dove. Questa è l’ulteriore notizia che rischia di compromettere l’intera opera. Non solo si perderebbe l’opportunità di servire al meglio la fascia sud di Campi Bisenzio e il nuovo polo di Villa Rucellai, ma si metterebbe sicuramente in discussione la sostenibilità economica e funzionale del progetto, perdendo di fatto l’infrastruttura”.
Da qui la decisione di dare vita a una vera e propria mobilitazione: “Nelle prossime settimane lanceremo una campagna di informazione rivolta ai cittadini. Organizzeremo volantinaggi, assemblee pubbliche e incontri sul territorio per spiegare cosa sta accadendo e quali sono i rischi reali. La tramvia non deve diventare terreno di scontro tra i cittadini, ma un’opera condivisa per il bene della comunità. È la politica che deve trovare soluzioni, non creare divisioni. Chiediamo al sindaco e alla sua giunta di fermarsi e di assumersi le proprie responsabilità: il compito della politica è mediare nell’interesse collettivo, non mettere a rischio un progetto fondamentale per il nostro futuro. Non accetteremo passivamente una sconfitta per il nostro territorio e continueremo a batterci insieme alle altre forze di centro-sinistra perché la tramvia arrivi a Campi Bisenzio, arrivi in centro e possa essere utile a cambiare la vita di molti nostri concittadini”.