SESTO FIORENTINO – “Il clima politico generale non poteva non avere ricadute nella realtà sestese; la compagine amministrativa espressione della coalizione che guida la città è uscita, dalla consultazione, molto ridimensionata”. E’ quanto si legge in una nota della segreteria del Partito Socialista di Sesto. “Sulla situazione politica sestese, abbiamo fatto delle valutazioni – prosegue la nota -siamo in presenza di un problema di ‘validazione’, per meglio dire, manca, agli attuali amministratori, la legittimazione a rappresentare gli interessi dei cittadini del nostro territorio. L’esigua fiducia, da parte dei cittadini sestesi, riservata alla coalizione, anche se in una consultazione generale, dovrebbe suggerire una riflessione politica in tale direzione”. Per il Partito Socialista di Sesto ci sono “indecisioni e difficoltà nel dare risposte ai cittadini”. Gli aspetti di “indecisione e difficoltà” per i Socialisti sono, prosegue la nota, “un piano strutturale che non riesce a definire il futuro di Sesto; si perde in un ‘policentrismo’ cittadino e non si pone il problema di come interagire con tutto il territorio comprensoriale, un’accentuazione del processo d’isolamento rispetto alla città metropolitana, i problemi della mobilità, la mancata definizione della Zona Traffico Limitato, la ridistribuzione delle deleghe, la realizzazione della moschea (non solo ‘sala della preghiera’ ma ‘centro di culto islamico’ ovvero luogo per la formazione dei credenti e di chi vuole scegliere il credo islamico), la crisi del commercio non solo del centro di Sesto, ultimo in ordine di tempo, le rimostranze dei sestesi nei riguardi gestione della sosta”. Aspetti questi che, secondo la nota del Partito Socialista di Sesto “è l manifestazione del disagio che serpeggia tra i cittadini”.
“Se alla mutata fase politica e ai risultati elettorali – conclude la nota – aggiungiamo gli scarsi risultati nell’amministrare la cosa pubblica, ne viene fuori un quadro politico molto deludente per il mondo del Centrosinistra. Molti di noi auspichiamo l’apertura di un dibattito, ovviamente che è disponibile alla ricerca di soluzioni condivisibili per presentarsi al nostro elettorato”.