Pasqua, gli auguri e le riflessioni di don Momigli: “Cristo vive, ti aspetta per ricominciare”

CAMPI BISENZIO – E’ una consuetudine che ci piace ripetere e con piacere. Così come in occasione del Natale, anche a Pasqua don Giovanni Momigli ha inviato alla nostra redazione e ai lettori di Piananotizie una serie di riflessioni sul periodo che ci attende. Auguri che ovviamente rivolgiamo anche noi allo stesso don Momigli e […]

CAMPI BISENZIO – E’ una consuetudine che ci piace ripetere e con piacere. Così come in occasione del Natale, anche a Pasqua don Giovanni Momigli ha inviato alla nostra redazione e ai lettori di Piananotizie una serie di riflessioni sul periodo che ci attende. Auguri che ovviamente rivolgiamo anche noi allo stesso don Momigli e a chi ci segue tutti i giorni con affetto.

«Cristo vive… Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai. Per quanto tu ti possa allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare».
Queste parole, con le quali Papa Francesco inizia l’Esortazione Apostolica Christus vivit, ci ricordano che Cristo risorto si fa compagno di strada di ciascuno, donando le energie per sostenere il cammino e, se necessario, per correggerlo o avviarne uno nuovo.
Tutti condividiamo un comune destino. È bene ricordarlo. Ma non esiste un futuro già scritto, né sul piano personale né su quello sociale. I futuri possibili sono diversi e non scontati, ma tutti sono radicati in quello che siamo, nel presente delle nostre scelte e della nostra operosità.
Nel III Canto dell’Inferno, Dante definisce gli ignavi «Questi sciaurati, che mai non fur vivi» Il peccato è stato di rimanere fermi. E la loro punizione è immaginata da Dante come una corsa forsennata dietro un’insegna che gira su se stessa. Coloro che durante la vita non avevano scelto e che non avevano camminato verso nessuna meta, adesso corrono a vuoto, inutilmente.
Per vivere responsabilmente e affrontare gli ostacoli che ci stanno davanti, anche cercando di trasformarli in opportunità, non si può essere indolenti o vili; bloccati dalla paura o mossi da rabbia cieca e inconcludente. È necessario scegliere e operare, sapendo che il solo fare non è sufficiente. Bisogna anche pensare e amare. E ritrovare il senso e il valore del volto.
Se osserviamo bene, molte delle questioni che affliggono il nostro tempo, nascono proprio dall’aver perso la dimensione del volto. Tutto diventa numero, statistica, sondaggio. E, nell’anonimato, il timore dell’altro aumenta. Un volto non è mai anonimo. Certamente interpella e a volte inquieta, ma domanda sempre di essere guardato con rispetto.
In questa Pasqua, prego in modo particolare perché Cristo risorto ci doni il vigore necessario per affrontare con saggezza e determinazione le problematiche nelle quali siamo immersi. E che alla luce della Risurrezione possiamo vedere gli uomini (compresi noi stessi) e le vicende umane con lo sguardo di Dio, imparando a scorgere i segni della presenza del Risorto in ogni persona, nella nostra storia personale e nelle vicende collettive.
Per tutti prego con affetto. A tutti chiedo il dono di una preghiera.
Buona Pasqua!

don Giovanni Momigli