Pd e Sinistra per Lastra, un ordine del giorno a sostegno dei diritti di bambini e famiglie

LASTRA A SIGNA – Un ordine del giorno a sostegno dei diritti dei bambini e delle famiglie. A seguito della sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole. Il documento è stato protocollato nei giorni scorsi alla segreteria del Comune di Lastra a Signa ed è stato presentato dal Partito Democratico […]

LASTRA A SIGNA – Un ordine del giorno a sostegno dei diritti dei bambini e delle famiglie. A seguito della sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole. Il documento è stato protocollato nei giorni scorsi alla segreteria del Comune di Lastra a Signa ed è stato presentato dal Partito Democratico e dalla lista Sinistra per Lastra in modo da essere discusso in occasione del prossimo consiglio comunale. Firmatarie le consigliere Francesca Tozzi (Pd) ed Emma Bandini (Sinistra per Lastra), con la richiesta a sindaco e giunta “di sollecitare le istituzioni responsabili della salute pubblica affinché siano valutati in maniera accurata tutti i fattori necessari nel decidere come e quando riaprire gli asili nido e le scuole, e invitare i responsabili dei servizi educativi e degli istituti scolastici a operare fin d’ora per mettere in grado i servizi di svolgere il loro compito in sicurezza. Inoltre, nell’Odg si chiede al sindaco e alla giunta di proporsi, vista la grande attenzione che l’amministrazione ha sempre avuto per bambini e famiglie, “come soggetto pilota per progetti innovativi e sperimentali circa la riapertura degli asili nido e delle scuole e di attività ludico-educative quali i centri estivi”.

“Nell’ordine del giorno – spiegano le due consigliere – si evidenzia quanto le misure di sorveglianza sanitaria, per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, dettate dal Dpcm del 4 marzo, abbiano influenzato la vita quotidiana di ciascuno di noi e in modo particolare dei minori e che la chiusura degli asili nido e delle scuole, congiuntamente agli altri obblighi di protezione, abbia annullato gli spazi di relazione e ridotto quelli di apprendimento.Durante la fase 1 i bambini hanno dovuto affrontare l’impossibilità di frequentare le proprie amicizie, di praticare attività sportive, di condividere luoghi e tempi di giochi, di frequentare figure adulte con compiti educativi e di scambiare affettività̀ con parenti come i nonni”.

“Con l’inizio della fase 2, quindi, e con le riaperture delle aziende e di alcune attività commerciali a partire dal 4 maggio, molti genitori si trovano a riprendere la loro attività lavorativa fuori da casa, mentre asili e scuole restano chiusi, senza l’ausilio di ludoteche e in futuro di centri estivi, senza l’aiuto dei nonni, dal momento che le persone anziane sono quelle più a rischio. Senza contare che con la ripartenza del lavoro, aumenta il rischio che il tema della cura dei figli ricada interamente sulle spalle delle famiglie ed in particolare delle donne. Già tantissime donne si sono trovate a lavorare da casa, dovendosi occupare nel contempo anche dell’istruzione dei figli, della cura e dei pasti e in modo improvviso si sono dovute fare carico di tutte quelle attività che erano in carico ai servizi educativi e alla scuola”.