Pd, per il segretario Galletti la parola d’ordine è “unità, che si parli di politiche o di amministrative”

CAMPI BISENZIO – Parola d’ordine unità, sia che si parli di elezioni politiche (le più imminenti), sia che si parli di amministrative, con il voto che invece sarà nella primavera del 2023. Il segretario del Pd campigiano, Lorenzo Galletti, prende spunto dagli ultimi accadimenti – e anche dalle voci che hanno iniziato a susseguirsi su […]

CAMPI BISENZIO – Parola d’ordine unità, sia che si parli di elezioni politiche (le più imminenti), sia che si parli di amministrative, con il voto che invece sarà nella primavera del 2023. Il segretario del Pd campigiano, Lorenzo Galletti, prende spunto dagli ultimi accadimenti – e anche dalle voci che hanno iniziato a susseguirsi su una possibile candidatura del sindaco di Campi, Emiliano Fossi, alle elezioni del 25 settembre – e “tiene la barra dritta” in vista di due appuntamenti su cui Campi gioca e si gioca sicuramente tanto. In attesa della data, il 21 agosto, in cui si scioglieranno i nodi e verranno ufficializzati nomi e candidature.

Segretario partiamo da quello che è successo negli ultimi giorni?

“La situazione è precipitata in modo repentino e in un susseguirsi di eventi in cui il Partito Democratico si è confermato come una delle poche forze politiche a mantenersi responsabile. In una fase storica come quella attuale, la stabilità di governo era, e avrebbe dovuto essere, un valore che va al di là di tutto. e invece Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle non si sono fatti scrupoli e, pur di fronte alla difficile situazione che sta vivendo il paese, hanno voluto far cadere il Governo”.

E’ innegabile, e si è visto subito dopo, che adesso siamo di fronte a una partita che si gioca anche sul territorio campigiano…

“Accanto a questa responsabilità riconosciuta da più parti, va affiancata una visione di paese che deve essere profondamente alternativa a quella della destra. Penso per esempio a sociale e lavoro, due settori in cui, nel nostro piccolo, un esempio concreto lo abbiamo dato. E le voci che circolano su eventuali candidature legate al territorio, se confermate, sarebbero un’ulteriore certificazione della bontà di quanto fatto fino a oggi. Candidature che, per quanto ci riguarda, se proprio vogliamo tracciare un identikit, non devono prescindere dalla territorialità e dall’inserimento in un percorso progressista sia come impegno che come visione politica. Proprio domani è in programma la direzione del partito nel corso della quale porteremo in votazione un ordine del giorno che evidenzia come le candidature debbano essere legate al territorio di riferimento”.

Quindi si può parlare anche di strada “tracciata” per il sindaco Fossi?

“Si può parlare di strada perseguibile semmai e che, se portata a compimento, è inevitabile che abbia delle ripercussioni anche a livello comunale ma che al tempo stesso sarebbe motivo di orgoglio forte per Campi e per tutto il territorio metropolitano”.

La tappa successiva sarà quella delle amministrative del 2023…

“E anche in questo caso sarà fondamentale l’unità della comunità politica. Come ho già detto in precedenza, nel caso l’ipotesi di una candidatura alle politiche del sindaco Fossi diventi concreta, ci saranno sicuramente ripercussioni sull’amministrazione del Comune ma che pensiamo di assorbire bene grazie alla cultura amministrativa sviluppata in questi anni. Prima abbiamo usato il termine “partita”: ecco, questa partita aumenta il bisogno di unitarietà all’interno del partito ma anche della coalizione di maggioranza, in modo possibilmente anche da ampliarla. Quello che posso dire, in tal senso, è che siamo sempre alla ricerca di una candidatura che, per usare le stesse parole, sia unitaria. E che nel mese di ottobre vorremmo organizzare delle “consultazioni” che siano la prosecuzione del cammino di apertura alla città intrapreso con gli incontri “Più Campi” e che si rivolgano agli organi interni del partito ma anche alla società civile, al tessuto associativo e alle forze politiche di centro-sinistra della città. Solo dopo potrà esserci una convergenza su nomi, candidature ma soprattutto il programma. Prima i contenuti”.