“Progetto scuola aperta”: le classi si riempiono anche il pomeriggio

SIGNA – Parola d’ordine: integrazione. O, meglio ancora, crescita. In estrema sintesi è questo il “Progetto scuola aperta”, iniziato a gennaio dal rientro fra i banchi dopo le vacanze natalizie e che proseguirà fino al mese di ottobre. Un progetto che coinvolge tanti soggetti, ha un finanziamento comunale di circa 29.000 euro e che si […]

SIGNA – Parola d’ordine: integrazione. O, meglio ancora, crescita. In estrema sintesi è questo il “Progetto scuola aperta”, iniziato a gennaio dal rientro fra i banchi dopo le vacanze natalizie e che proseguirà fino al mese di ottobre. Un progetto che coinvolge tanti soggetti, ha un finanziamento comunale di circa 29.000 euro e che si pone essenzialmente due obiettivi: prevenire la dispersione scolastica e combattere il disagio sociale. A presentare i primi dati relativi alle iscrizioni l’assessore al sociale Giampiero Fossi, il dirigente dell’Istituto comprensivo signese Adelina Franci, Valentina Fantozzi (ufficio servizi sociali del Comune) e Sergio Saitta, presidente della cooperativa Cepiss, che collabora in questo “fronte unico – come hanno sottolineato l’assessore Fossi e lo stesso Saitta – costituito da amministrazione comunale, Istituto comprensivo, Società della Salute, Asl e servizi sociali alla formazione dei ragazzi, in un progetto che rientra in una logica complessiva che al centro ha il ragazzo stesso e il suo inserimento nella comunità”. Un progetto che interessa la scuola primaria (Leonardo da Vinci), la scuola secondaria di secondo grado (Alessandro Paoli) e, nelle frazioni, le scuole Dante Alighieri e Alimondo Ciampi. “Sono diverse le esperienze che i ragazzi possono fare a scuola in orario pomeridiano, – ha detto Adelina Franci – dall’aiuto nei compiti all’attività musicale e sportiva, proprio perchè il “Progetto scuola aperta” vuole essere un supporto nella loro crescita e fare in modo che la scuola possa essere vissuta come un luogo di formazione permanente e rappresenti al tempo stesso un punto di riferimento per la comunità”. Già sopra il centinaio gli studenti che hanno detto sì mentre altri sono in “lista di attesa”, in questo caso alla scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado. Un giorno la settimana, inoltre, è attivo anche un Centro di ascolto, aperto sia ai ragazzi che ai loro familiari.