Pronto soccorso, ancora un grido d’allarme: a lanciarlo gli addetti ai lavori

FIRENZE – Ancora un grido di allarme sulla sanità, in modo particolare sulla sofferenza dei Pronto soccorso. A lanciarlo gli stessi addetti ai lavori, ascoltati ieri pomeriggio nella III commissione, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). Si è infatti svolta un’audizione dell’Intersindacale medica della Dirigenza medica, sanitaria e veterinaria Toscana, del coordinamento Nursind Toscana, dei sindacati Cgil, Cisl […]

FIRENZE – Ancora un grido di allarme sulla sanità, in modo particolare sulla sofferenza dei Pronto soccorso. A lanciarlo gli stessi addetti ai lavori, ascoltati ieri pomeriggio nella III commissione, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). Si è infatti svolta un’audizione dell’Intersindacale medica della Dirigenza medica, sanitaria e veterinaria Toscana, del coordinamento Nursind Toscana, dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e Fials della Toscana, in merito alle problematiche della sistema sanitario regionale. “Abbiamo previsto questo momento di confronto – ha spiegato Sostegni – a cui seguiranno ulteriori scambi con voi, con l’assessorato e la giunta, in una fase in cui si stanno cercando soluzioni operative per risolvere le criticità del sistema”. Presente anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “Non è usuale, ma ho deciso di assistere alle audizioni di oggi perché il nostro compito è legiferare, e sono in arrivo da parte della Giunta provvedimenti su cui lavoreremo per approdare in Aula. Faremo nostre alcune sollecitazioni espresse oggi per il lavoro che è di nostra competenza”.

Lungo il “cahier de doleances” presentato dai rappresentanti delle varie liste, seguito da numerose domande di consiglieri. Tra i tanti temi posti, il problema delle assunzioni per la scarsità di personale e per il fatto che la specializzazione in emergenza urgenza non è più attraente per le nuove leve. A soffrire dei problemi maggiore di personale maggiore le Aziende Nord-ovest e Sud-est, mentre va meglio per la Asl Toscana Centro. Secondo i dati forniti da Anao Assomedica, il 23 per cento delle borse di specializzazione in Toscana vengono rifiutate e la percentuale sale al 60 per cento per quelle in emergenza urgenza. Le condizioni di lavoro, lo stress e i sempre più numerosi casi di aggressione del personale medico e infermieristico sono un altro tema sul piatto; buone condizioni di lavoro sono ritenute fondamentali, più degli incentivi economici, per impedire fughe. Dopo la pandemia stanno crescendo nuovamente gli accessi al Pronto soccorso ed è stata ribadita l’importanza di aumentare i posti letto, di incrementare la sanità territoriale e la continuità assistenziale per diminuire i numeri in entrata e velocizzare le uscite, così come la necessità di far calare le liste di attesa perché non si scelgano i Pronto soccorso come alternativa.

Sotto il riflettore anche la digitalizzazione, con sistemi che a volte non dialogano tra loro, l’eccessivo tempo che i professionisti devono dedicare alle pratiche burocratiche, la dissimmetria di trattamento che si registra tra personale universitario e ospedaliero. Le audizioni sono proseguite ascoltando i rappresentanti del Coordinamento Centri di riabilitazione toscani in merito alle criticità della gestione degli stessi. In questo caso i rappresentanti hanno denunciato che, dopo aver firmato un accordo sulle tariffe per il triennio 2018-2021, nonostante le numerose richieste di essere ascoltati non ci sono stati adeguamenti, e questo a fronte di costi aumentati per la pandemia e per il caro energia. Anche i ristori per il Covid sono fermi al 31 marzo 2022. E’ stato di conseguenza chiesto che la Giunta proceda rapidamente a nuovi accordo, pena il rischio di chiusura delle strutture. Enrico Sostegni ha assicurato l’impegno della Commissione sulla questione, a partire dalla convocazione dell’assessore competente per un’audizione sul tema. Diego Petrucci (FdI) ha preannunciato una proposta di risoluzione sulla vicenda. Anche Giovanni Galli (Lega) ha assicurato impegno pur non nascondendo le difficoltà mentre Federica Fratoni (Pd) si è augurata un’espressione unitaria della Commissione.