Quando gli anziani sono una risorsa: Chiara Cuminatto e il suo viaggio alla ricerca di “Consigli tra le rughe”

CAMPI BISENZIO – Gli anziani sono una risorsa. Lo diciamo a gran voce. E se ci fosse bisogno di un’ulteriore conferma a tutto ciò, questa arriva dalla bella storia che ci ha raccontato Chiara Cuminatto e della quale lei ne è protagonista Il frutto di una bella esperienza personale, se vogliamo anche di un viaggio […]

CAMPI BISENZIO – Gli anziani sono una risorsa. Lo diciamo a gran voce. E se ci fosse bisogno di un’ulteriore conferma a tutto ciò, questa arriva dalla bella storia che ci ha raccontato Chiara Cuminatto e della quale lei ne è protagonista Il frutto di una bella esperienza personale, se vogliamo anche di un viaggio dentro di sé, e che rappresenta uno spunto di riflessione davvero bello. La sua storia e quello che ha permesso di generare. Soprattutto per coloro, e purtroppo non sono pochi, che troppo spesso tendono a voler mettere la cosiddetta “terza età” in un angolo, come se chi ne fa parte non avesse più niente da dire.

Chiara, infatti, come ci ha raccontato, ha sempre avuto “un occhio di riguardo” verso le persone anziane. E il periodo più duro del Covid, quello dell’isolamento, vissuto da sola a Cernobbio, dove si trovava per lavoro, ha accentuato ancora di più in lei questa sensibilità. La conseguenza, ma non solo, delle tante chiacchierate fatte da balcone a balcone, dei reciproci sorrisi e della voglia di andare avanti trasmessa anche dagli abitanti del posto. In questo l’ha aiutata il suo lavoro da insegnante, “dove si fanno spesso progetti per i giovani – ci tiene a ribadire – ma altrettanto spesso ci si dimentica di chi invece ha più esperienza di noi”. Da lì, unita alla grande passione per la scrittura (“Ho iniziato a scrivere quando avevo 9 anni…”), l’idea, una volta ripartiti, di compiere un viaggio da sola, da Como alla Calabria, che è durato quasi un mese. Un arco di tempo sufficiente, senza l’obbligo di farlo tutti i giorni, per fermarsi a parlare con gli anziani del posto, per incontrarli, “per farli sentire meno soli ma soprattutto perché fossero di nuovo “protagonisti” della loro esistenza”.

Tutto questo non per andare alla ricerca di chissà che cosa o di chissà quale scoop, ma per “carpire”, nell’accezione positiva del termine, i consigli che queste persone potevano e possono dare. Le reazioni naturalmente sono state diverse, ma giorno dopo giorno quello che è nato è stato un viaggio parallelo a quello di Chiara, ovvero un itinerario social, sia su Instagram che su Facebook, “Consigli tra le rughe” (qui ne trovate alcuni esempi) che vi consigliamo di osservare con attenzione. “Per un “consiglio” di poche parole, ma anche per riuscire a fare la fotografia che lo descrivesse appieno, sono stata a parlarci anche un intero pomeriggio”, proprio perché l’obiettivo principale era quello di riappropriarsi del tempo, non solo il suo ma anche quello di chi aveva davanti. E anche questo concetto lo ribadisce. Quasi con “forza”: “La cosa fondamentale era capire quello che volevano dire e trovare le parole giuste perché il messaggio lanciato fosse davvero chiaro a tutti”.

Ma non è finita qui perché il direttore di Villa I Pitti, Iacopo Giglioli, “si è imbattuto” nei post di Chiara e le ha chiesto di ripetere questa esperienza all’interno della Rsa situata sulle colline di Signa e che lui dirige da cinque anni: “Sono stata lì circa un mese e mezzo, tre volte la settimana, – racconta Chiara – la mattina o il pomeriggio, e anche in questo caso ho raccolto tante testimonianze che poi sono diventare altrettanti, preziosi “Consigli tra le rughe”…”. Non a caso, ne è nato un evento privato all’interno della struttura che si è svolto pochi giorni fa e che il direttore Giglioli ha sottolineato positivamente: “E’ stata una bella esperienza, un progetto “pioniere” che, spero, sarà bello portare e sviluppare anche altrove”. E lo stesso, ne siamo sicuri, vale anche per Chiara, già pronta a recepire e a trasmettere emozioni.