Querceto, la comunità non si arrende all’addio di padre Ferruccio

SESTO FIORENTINO – Sconcerto misto a stupore ma senza rassegnazione. Sono le sensazioni che si respirano in questi giorni a Querceto fra i parrocchiani addolorati per la partenza di padre Ferruccio Zammataro. Quella di domenica 11 ottobre alle 10, infatti, sarà l’ultima Messa che lo “storico” sacerdote della frazione del Comune di Sesto celebrerà sempre […]

SESTO FIORENTINO – Sconcerto misto a stupore ma senza rassegnazione. Sono le sensazioni che si respirano in questi giorni a Querceto fra i parrocchiani addolorati per la partenza di padre Ferruccio Zammataro. Quella di domenica 11 ottobre alle 10, infatti, sarà l’ultima Messa che lo “storico” sacerdote della frazione del Comune di Sesto celebrerà sempre che in questi tre giorni non avvenga un miracolo.“Questa parrocchia è la mia casa, i parrocchiani la mia famiglia. Da quindici anni vivo qui, ho dato tutto quello che potevo a questa chiesa e a questa comunità. I miei superiori sostengono che il trasferimento è per bene della parrocchia, per quello della comunità dei padri Giuseppini e per il mio bene. Questo bene però io non lo capisco ma obbedisco e mi affido alla provvidenza”. E’ questo lo sfogo di padre Ferruccio, ormai ex parroco, visto che formalmente dallo scorso 1 ottobre la nuova guida religiosa è padre Alberto Manunza, coordinatore della comunità di San Giuseppe Artigiano. Padre Ferruccio non vorrebbe lasciare Querceto, lo ha ribadito anche lunedì scorso incontrando i fedeli, e da oltre un anno, quando ha sentito paventare l’ipotesi di un suo allontanamento, ha cercato in tutti i modi di far cambiare idea ai suoi superiori, ovvero a padre Luigi Testa, superiore provinciale dei padri Giuseppini, e a padre Michele Piscopo, superiore generale degli Oblati di San Giuseppe. “Querceto è casa mia, – ha detto – qui ho ancora tante cose da fare, mi sento nelle condizioni di poter continuare il mio mandato pastorale. Da quando 15 anni fa l’allora cardinale Piovanelli mi nominò parroco di Querceto ho sempre agito nell’interesse di questa parrocchia per mantenerla viva e aperta alla comunità”. Tuttavia una retromarcia da parte dei padri Giuseppini sembra ormai improbabile visto che proprio ieri sera il consiglio pastorale ha incontrato padre Alberto. C’è adesso da capire come si muoverà la comunità di San Giuseppe Artigiano (di cui padre Alberto è stato nominato rettore) e se la gestione delle parrocchie sarà univoca o meno. In base alle indiscrezioni raccolte in paese la comunità di San Giuseppe Artigiano, con cui la parrocchia di Querceto ha sempre collaborato, da anni “rimprovera” padre Ferruccio di essere stato troppo “indipendente”.  Il consiglio pastorale, a maggioranza, si è impegnato a tenere un dialogo più aperto con i padri Giuseppini per mantenere almeno l’identità della chiesa di Querceto visto che dietro questo trasferimento si paventa un accorpamento con San Giuseppe Artigiano e la conseguente riduzione a “cappella di campagna” di San Jacopo.