Quercioli: “Campi non è una città pronta al cambiamento”

CAMPI BISENZIO – Si articola in più punti la replica di Maria Serena Quercioli, candidata per il centro-destra e la lista civica Liberi di cambiare alle recenti amministrative alle critiche mosse dalla Lega. Critiche secondo cui, con un candidato leghista alla guida della coalizione, il risultato sarebbe stato diverso. “Un candidato sindaco puramente leghista mai […]

CAMPI BISENZIO – Si articola in più punti la replica di Maria Serena Quercioli, candidata per il centro-destra e la lista civica Liberi di cambiare alle recenti amministrative alle critiche mosse dalla Lega. Critiche secondo cui, con un candidato leghista alla guida della coalizione, il risultato sarebbe stato diverso. “Un candidato sindaco puramente leghista mai sarebbe stato in grado di raccogliere quasi 1.600 voti in appena 15 giorni dopo le elezioni del primo turno. Non per incapacità – dice Quercioli – ma a causa della radicata ideologizzazione ancora presente in città. A Campi, definito tale contesto, c’è stato un risultato storico per i tre partiti che rappresentano il centro-destra italiano. Da me tutto il possibile è stato fatto, con coraggio e determinazione. Io ci ho messo tutta la mia buona volontà. Il politicamente corretto però oggi è finito: non posso calarmi obbligatoriamente in un ruolo (quello di consigliere) dovendo tornare a pieno regime al mio lavoro. Se le cose fossero andate diversamente, come già detto, avrei messo in standby il mio lavoro e mi sarei totalmente spesa per la mia città. Questo, ora non sarà possibile”. E ancora: “Io non ho mai avuto alcuna velleità di fare politica. Sono stata chiamata dai membri della coalizione di centro-destra e mi sono “prestata alla politica” per portare avanti un progetto preciso di cambiamento. Tanti cittadini hanno capito i motivi di una scelta, tanti vorrebbero che resti in consiglio, altri giustamente non hanno compreso. L’interesse e la cura per la città non si esercita solo dai banchi del consiglio, il rapporto, la fiducia e l’affetto con tante persone restano comunque”. Quercioli poi entra nel merito del mancato funzionamento di un candidato non leghista: “Perchè non ha funzionato? Con l’esperienza posso dire che oggi viene premiato chi promette qualcosa a qualcuno e chi è riuscito a instaurare una “fidelizzazione” di massa. L’onestà, la serietà, l’esperienza dei 25 anni della persona sono passate in secondo piano. Dubito che un candidato leghista non radicato sul territorio avrebbe fatto meglio e non a caso, nel gennaio scorso, fu la coalizione di centro-destra, non certo io a puntare sulla civicità. La mia candidatura era legata a un progetto politico di rinnovamento ben preciso che inglobava tutto il centro-destra. In questo percorso ho messo in gioco il mio lavoro, la mia persona e il rapporto con l’intera città. Andando all’opposizione, viene meno il progetto ma soprattutto c’è l’impossibilità di fare qualcosa di concreto come quello che io avevo promesso in campagna elettorale. Il primo ballottaggio della storia di Campi, dal mio punto di vista, non può finire come una sfida al primo turno fra 4 candidati. I cittadini dovevano scegliere fra 2 candidati e hanno scelto. Chi perde va a casa. Io torno alla mia professione. So di aver sconvolto quella che da anni è la “piattaforma” dell’opposizione ma il ballottaggio ha portato la vera novità nel panorama politico. La Lega ha già le idee chiare sulla politica da portare avanti e so che lo farà con coraggio ed impegno. A loro, a tutto il centro-destra, i miei migliori auguri di buon lavoro con la speranza che quel cambiamento che abbiamo sperato insieme possa arrivare presto per il bene di tutta la città”.