Raccolta degli alimenti: anche a Signa aumentano le famiglie bisognose

SIGNA – “Anche se i bisogni aumentano, stiamo già dicendo alle persone che potremo dare meno”. Nel viaggio di Piananotizie nel mondo dei centri caritativi e di distribuzione dei pacchi alimentari, siamo andati a fare visita al Centro d’ascolto Caritas interparrocchiale di Signa, aperto una volta a settimana ogni giovedì mattina. “Da ottobre a ora […]

SIGNA – “Anche se i bisogni aumentano, stiamo già dicendo alle persone che potremo dare meno”. Nel viaggio di Piananotizie nel mondo dei centri caritativi e di distribuzione dei pacchi alimentari, siamo andati a fare visita al Centro d’ascolto Caritas interparrocchiale di Signa, aperto una volta a settimana ogni giovedì mattina. “Da ottobre a ora il numero delle famiglie aiutate è passato da 85 a circa 100 – racconta Marcella, volontaria del centro d’ascolto dal 2001 – tenendo conto che ogni nucleo comprende più persone, alcuni anche sette, è facile capire che si tratta di diverse centinaia di persone”. Si tratta principalmente di pensionati che non arrivano a fine mese, persone licenziate, e poi stranieri, ma meno che in passato: da essere la quasi totalità sono passati a meno del 50%, forse un terzo, del totale degli utenti. Molti sono tornati nel proprio paese. Marcella ricorda che anche in passato ci sono stati momenti difficili, in particolare c’erano molti più bambini, e neonati, bisognosi, probabilmente perché c’erano più immigrati che notoriamente hanno più figli. Adesso però la caratteristica preoccupante è l’emergenza; le famiglie arrivano senza più casa, senza più niente, e fare fronte a tutte le necessità in breve tempo è difficile. E il fatto che si presentano famiglie “che mai si sarebbero sognate di venire, perché fino a poco fa stavano bene”.
Dal centro d’ascolto vengono forniti vari aiuti: monetari, di vestiario per i bambini (per gli adulti non più perché sono venuti a mancare gli spazi) e anche di supporto morale, perché “due parole buone fanno più di quanto si pensi”. E soprattutto, pacchi alimentari.
“Ne vengono distribuiti 60 ogni secondo lunedì del mese – spiega un’altra volontaria, Miriam – i pacchi sono fatti sulla base delle esigenze delle famiglie; alcune cose le aggiungiamo noi come il caffè o marmellate per i bambini, ma la maggior parte viene dal Banco Alimentare”. E anche qui si pone il problema di cosa succederà dopo il 31 dicembre, una volta che cesserà il programma dell’Ue che finanzia 500 milioni di euro ogni due anni per gli aiuti alimentari.
Oltre ad alcuni fondi destinati dal Comune e dalle parrocchie signesi, il centro Caritas può contare su alcune iniziative di beneficienza, come la vendita delle torte al mercatino di Oberdrauburg o la raccolta che verrà fatta per Befana. “Un valido aiuto – dice Miriam – ci verrà dalla prossima colletta alimentare del 30 novembre”. A Signa, lo ricordiamo, i volontari raccoglieranno generi alimentari (scatolame, olio e generi non deperibili) fuori dalla Coop e dal Penny Market in via dei Macelli.
Francesca Gambacciani