Regionali: dalla mobilità alla cultura, Leonardo Cappellini (Pd) lancia la sfida: “Più concretezza, meno populismo”

LASTRA A SIGNA – Attuale vice-sindaco di Lastra a Signa (incarico che aveva già ricoperto anche dal 2004 al 2009 e dal 2014 al 2019, mentre dal 2009 al 2014 è stato presidente del consiglio comunale), Leonardo Cappellini è candidato per il Pd nel Collegio 4 alle prossime elezioni regionali. La Margherita come “origine” politica, […]

LASTRA A SIGNA – Attuale vice-sindaco di Lastra a Signa (incarico che aveva già ricoperto anche dal 2004 al 2009 e dal 2014 al 2019, mentre dal 2009 al 2014 è stato presidente del consiglio comunale), Leonardo Cappellini è candidato per il Pd nel Collegio 4 alle prossime elezioni regionali. La Margherita come “origine” politica, è presidente del circolo Pd Acli Ulivo, sempre a Lastra a Signa, e membro del consiglio della Pro loco lastrigiana, a conferma del suo attaccamento al territorio e del lavoro svolto in questi anni. Lo abbiamo intervistato ieri sera, prima dell’incontro organizzato dal Pd al circolo Rinascita di San Piero a Ponti, al quale ha partecipato insieme a Monia Monni, vice-capo gruppo del Pd in Consiglio regionale e anche lei candidata alle regionali del prossimo fine settimana, introdotti entrambi dal sindaco di Signa, Giampiero Fossi.

Quali sono le motivazioni alla base della sua candidatura?
“Credo che con la passione si possa essere utili al territorio in cui viviamo e facciamo attività politica. Con passione e dedizione. E, se guardo al mio curriculum, penso che la mia esperienza come amministratore possa essere altrettanto utile al servizio della Regione e per la regione. Lastra a Signa, ma anche Signa, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Scandicci e Calenzano, l’area del Collegio 4, sono tutti Comuni importanti dal punto di vista strategico, economico e produttivo. Per questi motivi, vorrei dare il mio contributo per riuscire ad avere una visione ancora più di insieme sui servizi che riguardano quest’area, uno su tutti la mobilità”.

Ci sono altri temi che fanno parte del suo programma e che vuole mettere in risalto?
“Oltre alla mobilità, è necessaria una comunicazione degna dell’epoca che stiamo vivendo; non a caso quella della fibra ottica per tutti è una delle “battaglie” che sto portando avanti da tempo. Ma per arrivare alla visione d’insieme di cui parlavo in precedenza, è altrettanto necessario che i Comuni facciano rete fra di loro, in modo da avere una visione coordinata nella gestione dei territori. Siamo nel 2020 ed è impossibile pensare che fra i Comuni della Piana, per fare un esempio, non ci sia una mobilità trasversale che consenta spostamenti più rapidi senza essere costretti ad andare a Firenze, perchè così è. E per raggiungere questo obiettivo bisogna potenziare il trasporto su ferro rendere più fruibile quello su gomma”.

Una delle questioni spesso al centro del dibattito, politico e non, è quella del nuovo stadio della Fiorentina: quale è la sua opinione a tal proposito?
“Intanto partirei da un presupposto, visto che le due soluzioni più gettonate negli ultimi tempi sono la ristrutturazione del Franchi o la realizzazione di un nuovo impianto a Campi Bisenzio. Personalmente non metterei le due ipotesi in contrasto fra di loro. Campi ha tutte le potenzialità per veder realizzato qui il nuovo stadio; poi se Firenze, anche alla luce di quanto emerso nelle ultime settimane, può proseguire sulla strada della ristrutturazione, ben venga. Tutto questo, ci tengo a ribadirlo, in una visione complessiva, una visione da “grande Firenze”…”.

In materia di rifiuti cosa ci può dire?
“Dico che si tratta di una questione da trattare nell’aspetto più ampio dello sviluppo sostenibile. Perchè un’area così sviluppata come quella della Piana, deve essere ancora più stimolata a trovare soluzioni per risolvere un problema annoso, partendo per esempio da una “circolarità” dei rifiuti, che consenta a sistema economico e sistema ecologico di trovarsi sullo stesso piano, ovvero dove si scambiano risorse naturali, fattori di produzione, beni e servizi economici, scarti e rifiuti”.

Nei giorni scorsi ha lanciato l’idea degli “Uffizi diffusi”: può spiegarci meglio la sua proposta?
“Firenze ha a disposizione un patrimonio storico e architettonico importante. La mia idee sarebbe quella di realizzare delle mostre temporanee nei “nostri” Comuni con le opere che, per esempio, non sono visibili perchè custodite nei magazzini degli Uffizi così come negli altri musei fiorentini. Un esempio che dà l’idea del mio senso della politica, una politica che guardi sempre al futuro e che provi a dare sempre delle risposte concrete a fronte di un populismo dilagante”.