Regionali, Gianni Bini si candida per Fratelli d’Italia e rilancia per portare la tramvia a Campi

CAMPI BISENZIO – “Dopo il diploma e il servizio militare ho sempre lavorato nel settore impianti, prima come dipendente, poi piccolo imprenditore e infine progettista della Ansaldo Breda fino alla pensione. Ho partecipato alla progettazione, messa in funzione e collaudo degli impianti di tramvie e metropolitane delle principali città di tre continenti. Sono stato vicesegretario […]

CAMPI BISENZIO – “Dopo il diploma e il servizio militare ho sempre lavorato nel settore impianti, prima come dipendente, poi piccolo imprenditore e infine progettista della Ansaldo Breda fino alla pensione. Ho partecipato alla progettazione, messa in funzione e collaudo degli impianti di tramvie e metropolitane delle principali città di tre continenti. Sono stato vicesegretario provinciale del sindacato UGL metalmeccanici”. Si presenta così Gianni Bini, candidato per Fratelli d’Italia nel Collegio 4 alle prossime elezioni regionali.

“Convinto liberale, – dice – paragono spesso le economie di sinistra al motore Wankel, in teoria una cosa meravigliosa, in pratica i difetti superano i pregi e la sua applicazione, in ogni angolo del mondo, si è dimostrata economicamente fallimentare. Sono stato consigliere comunale con una lista civica del comune di Campi Bisenzio. I miei avversari politici non sono le persone, molte delle quali so che sbagliano ma in buona fede, bensì il sistema di potere globale della sinistra che in oltre mezzo secolo ha occupato e pervaso ideologicamente tutti i centri decisionali, operativi ed economici della Toscana con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

Perchè ha deciso di candidarsi?
“Perché vedo i quattrini delle tasse dei contribuenti sperperati, inefficienza, degrado, insicurezza crescente, disorganizzazione, vandalismi impuniti, servizi ai cittadini e alle imprese di qualità miserrima, trasporti pubblici e viabilità indegni di una delle zone più abitate e industrializzate d’Italia. Vedo l’amministrazione pubblica autoreferenziale, rigorosa con i doveri dei contribuenti e distratta con gente incivile e criminali. Vedo lavori pubblici annunciati decine di volte (sempre prima delle elezioni) e che quando dopo decenni a volte vengono iniziati hanno una durata estenuante, continue varianti e revisioni prezzi che guarda caso fanno sempre lievitare i costi. Una “qualità” che subito dopo l’inaugurazione vede iniziare il degrado. Vedo la totale ignoranza del concetto di manutenzione per cui beni, opere e attrezzature pubbliche vengono abbandonate fino al completo degrado. Vedo infine che la gran parte dei toscani sono disillusi e sfiniti e vogliono cambiare. E allora ho ritenuto di proporre di mettere la mia esperienza a disposizione per contribuire a fare diventare questa Regione oltre che bellissima anche più efficiente e sicura e con una pubblica amministrazione al servizio di cittadini e imprese anziché viceversa. E che spenda i quattrini delle tasse dei contribuenti toscani prioritariamente nell’interesse dei cittadini toscani”.

Perchè sostiene la candidatura di Susanna Ceccardi?
“Per un motivo semplice e ovvio: per cambiare. Per cambiare con una persona giovane, preparata, moderata, pragmatica e di buon senso e non con il solito politico professionista burocrate di partito. Ho accettato la proposta di Fratelli d’Italia perché condivido la gran parte dei valori e principi e anche perché, per quanti ne ho conosciuti, sono gente pragmatica che valuta le persone indipendentemente dalle tessere di partito e le proposte tecniche ed economiche indipendentemente dall’ideologia”.

Passiamo ai principali tema della sua campagna elettorale: la mobilità…
“Non mi definisco un esperto di trasporti pubblici perché per fregiarsi di tale titolo si deve avere ben altra preparazione della mia. Ma tutto è relativo. Nella mia vita professionale ho partecipato alla progettazione, costruzione, collaudo e messa in funzione di sistemi di trasporto di massa in tre continenti e quindi relativamente a molti politici professionisti che il treno lo conoscono per averlo visto alla stazione e che parlano dopo aver letto qualche articolo su internet sono effettivamente molto più esperto di loro. La regola fondamentale è che i trasporti pubblici possono sostituire efficacemente quelli privati solo se capillari, frequenti, puntuali, puliti e sicuri. La sinistra che da mezzo secolo governa la Regione non è riuscita a creare nella Piana una rete di trasporti pubblici moderni e razionali il che è dimostrato dal traffico privato caotico che attanaglia cittadini e imprese. Purtroppo decenni orsono i soliti politici che tutt’ora governano non ascoltarono i tecnici (quelli veri) che suggerivano di fare una metropolitana e decisero per la tramvia. E quindi di tramvia dobbiamo parlare. E’ perfino stucchevole dire che dovrà essere realizzato l’ormai mitico nuovo ponte sull’Arno. E’ anche ovvio dire che non sono più credibili quelli che lo stanno promettendo da mezzo secolo, sempre poco prima delle elezioni, salvo poi attendere le successive elezioni per riprometterlo. Nell’interesse dei cittadini e della economia della Piana il collegamento di Campi/Capalle a Firenze dovrà passare dall’Osmannoro (con previsione di altra linea trasversale Scandicci-Sesto/Calenzano). Ogni altra soluzione di ripiego sarà di utilità parziale e quindi il solito spreco di quattrini delle tasse dei contribuenti”.

Le piste ciclabili?
“Conosco bene le piste ciclabili; metà della mia famiglia è di Hannover, mio figlio vive ad Acquisgrana, mia figlia vive a Baltimora e io ho lavorato per anni in Danimarca. In tutti questi posti le piste ciclabili esistono da mezzo secolo e vengono utilizzate perché fanno parte di una rete capillare che unisce tutti i centri abitati e tutte le zone commerciali, dei servizi e ricreative. Pezzi di piste ciclabili che partono dal nulla e finiscono nel nulla come hanno fatto in Toscana le amministrazioni di sinistra nei passati decenni oltre che inutili sono anche pericolosi. Quando il centrodestra governerà la Toscana la rete delle vere piste ciclabili diventerà realtà”.

L’aeroporto?
“Se l’aeroporto nel mezzo della Piana più intensamente abitata, industrializzata e trafficata del centro Italia non ci fosse non sarebbe nemmeno il caso di parlarne. Però c’è e quindi non potrà che essere mantenuto e ammodernato secondo le normative e le tecniche che nel tempo si svilupperanno. Invece il naturale, più sicuro, più efficace, meno inquinante aeroporto intercontinentale a servizio della Toscana è Pisa che dovrà quindi essere adeguatamente sviluppato e collegato a Firenze (con fermata a Empoli) da navette ferroviarie veloci coordinate con arrivi e partenze dei voli, così come viene fatto nella maggior parte delle città del mondo”.

Lo stadio?
“Niente in contrario alla realizzazione di un eventuale nuovo stadio nella Piana, ovviamente con inizio lavori dal giorno successivo alla messa in servizio della tramvia”.

Il lavoro?
“Il lavoro (quello vero) lo fanno le imprese. Gli imprenditori non hanno bisogno né di essere guidati dai politici né di elemosine, gli imprenditori sanno da se come fare a lavorare. Il problema degli imprenditori onesti sono le tasse, le tasse occulte dissimulate con nomi fantasiosi, la persecuzione burocratica e normativa, la inefficienza e spesso la ostilità della pubblica amministrazione e la concorrenza sleale, nonché le micidiali perdite di tempo nella viabilità e nei trasporti pubblici inefficienti. Le sole cose che la pubblica amministrazione può fare per favorire il lavoro per le imprese e i lavoratori è di essere a loro disposizione secondo le loro esigenze e non viceversa, dare servizi efficienti, fare perdere meno tempo a chi lavora (e paga) e ovviamente ridurre il peso fiscale palese e occulto il che può essere fatto solo eliminando prima sprechi, spese ideologiche e corruzione”.

Un altro tema caldo è quello dell’immigrazione…
“Gli immigrati si dividono in due principali categorie: gente che è venuta qui legalmente per lavorare rispettando regole, cultura e tradizioni di chi gli ospita, e a volte anche per integrarsi. Poi c’è anche una minoranza di veri profughi da guerre e persecuzioni. Essendo la mia famiglia composta al 90% da immigrati ed emigrati ovviamente io ho grande simpatia per i migranti legali, compreso quelli toscani, molti dei quali conosco e stimo perché grandi lavoratori, coscienziosi e onesti. Allo stesso tempo ho antipatia per i bugiardi approfittatori che sottraggono risorse del welfare ai disabili, ai disoccupati, ai senza tetto e ai contribuenti toscani. Quando il centrodestra governerà la Toscana questo argomento andrà adeguatamente riconsiderato”.

Ultima questione: l’inceneritore…
“Il massimo impegno dovrà essere posto nella riduzione e riciclo dei rifiuti. Però ci sarà sempre una frazione che dovrà essere incenerita. E’ ovvio che gli inceneritori, qualunque giro di parole venga usato per definirli, troveranno sempre la comprensibile opposizione di chi ci dovrebbe abitare e lavorare nei pressi. E’ invece incomprensibile la ostinazione della sinistra a voler costruire gli inceneritori accanto ai centri abitati. Se gli inceneritori venissero costruiti in aperta campagna nessuno (quasi) avrebbe niente da obbiettare. Gli indispensabili piccoli inceneritori dovranno essere costruiti in zone distanti almeno dieci chilometri dai centri abitati. L’inceneritore di San Donnino è il monumento alla incapacità tecnica e gestionale della sinistra che ha governato la Toscana nel passato mezzo secolo. E’ addirittura diventato il riferimento per orientarsi; quando dall’autostrada vedono i camini decrepiti di un inceneritore che si sta sbriciolando sanno di essere a San Donnino. Il monumento dovrà essere demolito, la zona dovrà essere bonificata e diventare il giardino del monito a cosa succede quando chi governa è incapace”.