Regionali, Monia Monni (Pd): “Dalla parte dei più deboli, in Consiglio regionale per continuare le mie battaglie”

CALENZANO – Vice-capo gruppo uscente del Pd in Consiglio regionale, Monia Monni, anche negli ultimi giorni ha continuato a portare avanti la sua battaglia “per una parità di genere”. Battaglia che vedrà il suo “culmine” oggi, giovedì 17 settembre, alle 18, a Scandicci (piazza della Resistenza) dove è in programma “Toscana. C’è un vento di […]

CALENZANO – Vice-capo gruppo uscente del Pd in Consiglio regionale, Monia Monni, anche negli ultimi giorni ha continuato a portare avanti la sua battaglia “per una parità di genere”. Battaglia che vedrà il suo “culmine” oggi, giovedì 17 settembre, alle 18, a Scandicci (piazza della Resistenza) dove è in programma “Toscana. C’è un vento di bellezza”, “un messaggio di bellezza, – si legge in una nota – speranza e gentilezza quello che partirà da Scandicci verso tutta la Toscana. Una terra di diritti, rispetto e solidarietà che, oggi più che mai, sente la necessità di rivendicare quei tratti che la rendono unica e meravigliosa nel mondo”. Insieme a lei, oltre a personaggi del mondo della politica e dello spettacolo, anche il sindaco di Pontassieve, Monica Marini, e Monica Patino Gomez, avvocato, colombiana, da 15 anni a Firenze, candidata nelle fila del Pd alle prossime elezioni regionali. “Entrambe,- spiega Monni – come la sottoscritta, sono state colpite da una dura campagna sessista e quella di stasera a Scandicci, dove la bellezza sarà protagonista assoluta, vuole essere la risposta di una politica fatta con il cuore e non con l’odio”.

Capolista del Pd nel Collegio 4 alla elezioni regionali, l’abbiamo incontrata ieri mattina a Calenzano, in un momento di pausa della campagna elettorale che ormai sta volgendo al termine, insieme al vice-sindaco di Lastra a Signa, Leonardo Cappellini, anche lui in corsa per il Consiglio regionale nel Collegio 4 (gli altri due candidati sono Fausto Merlotti e Claudia Baggiani).

Si è ricandidata perché?
“Perché “mi garba”. “Mi garba” affrontare le varie battaglie che quotidianamente fanno parte della politica. “Mi garba” fare politica stando in mezzo alla gente, “mi garba” la politica con la “P” maiuscola. Intorno a me si è creato un bel movimento di persone ed è mia intenzione riportare la voce di tutti che in questi anni mi sono stati vicini in Consiglio regionale”.

Ha parlato di “battaglie”: quali sono state le principali che ha portato avanti in questi anni?
“All’interno del partito per un cambiamento “di impostazione”, anche con scontri feroci. Bisogna capire che il nostro ruolo è quello di rappresentare le persone e adesso dobbiamo decidere chi siamo e chi vogliamo rappresentare; ma soprattutto dobbiamo schierarci in maniera netta dalla parte dei più deboli. In Consiglio sono sotto gli occhi di tutti e vanno dalla necessità di tutelare maggiormente i diritti delle donne a quanto fatto sull’economia circolare in modo da arrivare a un modello di sviluppo più sostenibile. Contemporaneamente, in Toscana possiamo vantarci di avere una sanità pubblica rafforzata e l’ultima delibera è quella relativa agli “ospedali senza muri” che riguarda l’Asl Toscana Centro”.

C’è un tema che, a conclusione di questi anni in Consiglio, è per lei motivo di rimpianto?
“Il cruccio più grande è quello che riguarda il nuovo ponte da realizzare a Signa. Nel corso della precedente campagna elettorale mi ero presa due impegni, che ho rispettato: rendere il progetto esecutivo e trovare i primi soldi. Domani (venerdì 18 settembre, n.d.r.) il ministro De Micheli sarà qui proprio per incontrare i sindaci Pd della Piana per parlare, fra le altre cose, proprio del ponte. Certo è che serve un’accelerata e che quello della viabilità resterà un tema fondamentale anche nei prossimi cinque anni”.

Negli ultimi giorni è stata spesso al centro della cronaca per il botta e risposta con il consigliere comunale scandiccese Christian Braccini, che in base a quanto detto da Daniele Belotti, commissario regionale della Lega Toscana, è stato espulso dal partito…
“Credo che quella per una reale parità di genere sia davvero una grande battaglia. Una battaglia centrale. E il clima che si è respirato in questi anni, e che si respira tuttora, ne è la riprova più evidente”.

Quali sono le sfide da affrontare per il futuro?
“Innanzitutto la convivenza con il Covid, una sfida che sarà reale per due motivi: per la necessità di trovare una cura, con la Toscana che in tal senso sta recitando ancora una volta un ruolo fondamentale, ma anche perché non bisogna lasciarsi andare all’improvvisazione perché il vero problema è quello della crisi economica che il virus ha provocato. Una crisi che bisogna continuare ad affrontare in modo consapevole. Guardando, da subito, alla crescita della povertà nella nostra regione. A ottobre sono previsti 160.000 disoccupati, per fortuna abbiamo creduto nell’Europa da subito e in Toscana, grazie al “Recovery Fund”, sono in arrivo 18 miliardi, che devono essere utilizzati, fra le altre cose, per creare un bando per le imprese, per investimenti che rafforzino il sistema sociale e per una serie di aiuti alle famiglie secondo quello che è il “modello toscano”. Quel “Recovery Fund” che ha visto Susanna Ceccardi votare in modo contrario da europarlamentare…”.