Regionali – Stefania Celenza (FI): “Facciamo tornare la Toscana allo splendore del passato”

SIGNA – Avvocato, candidata per Forza Italia alle ultime elezioni amministrative nel Comune di Signa, Stefania Celenza tenta adesso anche l’avventura alle regionali di domenica 31 maggio. “Per cercare di cambiare una regione – spiega – che dal 1970 è stata governata sempre e soltanto dalla sinistra, insinuandosi capillarmente in quasi tutti i Comuni e in ogni luogo dove si esercita il potere”. “Una regione splendida, fatta di lavoro, commercio, artigianato, arte e cultura, un’eccellenza assoluta di cui resta poco dopo 45 anni di regime”. L’attenzione si sposta ovviamente nella Piana, dove Stefania Celenza vive: “Siamo abbrutiti da una viabilità da Medioevo. Fra Lastra a Signa e Signa esiste sull’Arno il ponte “d’emergenza” che fu eretto nel dopoguerra, per sostituire quello originario, bombardato durante il conflitto. Oggi, nel mondo della più sofisticata tecnologia, il ponte sull’Arno che funge da collegamento viario strategico, fra le province di Firenze, Pisa, Prato e Pistoia è ancora quello dell’emergenza bellica, costringendo non solo i cittadini delle Signe ma tutto il traffico ordinario, pesante e turistico a tristi incolonnamenti per  andare a immettersi in un ponte di fortuna”. E ancora: “Lo slogan dell’attuale ricandidato Pd per il collegio di Signa dice “un impegno concreto” ma tutti ricordiamo bene che un impegno forte, convinto e concreto lo aveva già preso con i suoi elettori, proprio per realizzare il secondo ponte sull’Arno. Era la sua priorità ma il mancato adempimento a tale impegno concreto è sotto gli occhi di tutti. Il ponte, nel parco delle Cascine, per far passare la tramvia, è stato voluto e realizzato a tempo di record, per il ponte a Signa, invece, la cui esigenza è invocata da mezzo secolo, non è possibile…”. “Ma quello della viabilità – conclude – è solo uno dei tanti aspetti dello sfacelo cui ci ha ridotto la sinistra: che dire della sanità, del commercio, dell’Urbanistica e dell’edilizia, atrofizzate dalla burocrazia punitiva dei piani regolatori comunali e paralizzate dallo strapotere e dalla indiscriminata discrezionalità della Sovrintendenza? Stanchi di tutto questo scempio insensato, facciamo tornare la Toscana alle glorie del suo illustre passato e restituiamola  alle  sue infinite e bellissime potenzialità”.