Sciopero Cgil e Uil, le modalità dell’astensione in Toscana. A Firenze la manifestazione regionale

FIRENZE – Manifestazione regionale a Firenze venerdì 17 novembre, con ritrovo alle 9 in piazza Indipendenza e corteo fino a piazza Santissima Annunziata per lo sciopero nazionaledi Cgil e Uil. In Toscana l’astensione dal lavoro è di otto ore per tutti i settori e di 4 ore (dalle 9 alle 13) per i trasporti. Il […]

FIRENZE – Manifestazione regionale a Firenze venerdì 17 novembre, con ritrovo alle 9 in piazza Indipendenza e corteo fino a piazza Santissima Annunziata per lo sciopero nazionaledi Cgil e Uil. In Toscana l’astensione dal lavoro è di otto ore per tutti i settori e di 4 ore (dalle 9 alle 13) per i trasporti. Il corteo seguirà un percorso lungo via XXVII Aprile, via degli Arazzieri, via Cavour, via della Dogana, via La Pira, via Micheli e via Capponi, per concludersi in piazza Santissima Annunziata con gli interventi dal palco di Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, di lavoratori, pensionati e precari, di Francesca Re David, segretaria Cgil nazionale. “In piazza per difendere i diritti di tutti”: attese migliaia di persone da tutta la regione, in pullman o altri mezzi. L’obiettivo dello sciopero dichiarato da Cgil e Uil è cambiare la legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali fino a ora messe in campo dal governo. L’intenzione è di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi criticità della manovra economica e di chiedere al governo e alle istituzioni territoriali di assumere provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita.

La Toscana, in particolare, sostengono Cgil e Uil, esce assai penalizzata dalla manovra del governo, più di altre regioni: sono tagliati 31 milioni di euro agli enti locali e 300 sulla spesa per la sanità, si stima un taglio sulle pensioni (una volta a regime le nuove norme) per oltre 30mila toscani. Questo in una situazione già caratterizzata da una prevalenza di lavoro povero e in appalto, con migliaia di toscani senza continuità occupazionale e con paghe a meno di mille euro al mese. Per il segretario generale della Cgil Toscana Rossano Rossi: “La manovra colpisce il mondo del lavoro, i pensionati, i cittadini in difficoltà, e la Toscana ne esce assai penalizzata. La mobilitazione è solo all’inizio: si rassegnino al governo. A cui diciamo: lo sciopero è confermato, le precettazioni sono un atto grave, mettere in discussione il diritto di sciopero è mettere in discussione la democrazia”. Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana: “E’ una manovra povera e senza risposte alle principali rivendicazioni su salari, fisco, pensioni, sicurezza e precariato: il lavoro torni al centro degli interessi del Paese, non molleremo finché non arriveranno risposte. Precettazioni? Lo sciopero va avanti, non cederemo di un millimetro di fronte a un diritto costituzionalmente garantito”.