Scipioni (Lega) “Circoli culturali, finalmente la Cassazione ha messo un freno”

FIRENZE – “Finalmente la Corte di Cassazione ha messo un freno al costante abuso di leggi che dovrebbero avere lo scopo di tutelare l’associazionismo sociale e culturale e che invece  sono spesso capziosamente  utilizzate al fine di portare avanti una concorrenza sleale a danno di tutti quegli onesti commercianti che operano nel settore della ristorazione […]

FIRENZE – “Finalmente la Corte di Cassazione ha messo un freno al costante abuso di leggi che dovrebbero avere lo scopo di tutelare l’associazionismo sociale e culturale e che invece  sono spesso capziosamente  utilizzate al fine di portare avanti una concorrenza sleale a danno di tutti quegli onesti commercianti che operano nel settore della ristorazione e dello svago”. E’ quanto sostiene il segretario provinciale della Lega Alessandro Scipioni, in una nota, sulla sentenza relativa ai circoli ricreativi.
“È sacrosanto – prosegue la nota di Scipioni – il dettato della sentenza secondo il quale l’attività di un bar con somministrazione di bevande verso il pagamento di corrispettivi specifici che sia svolta da un circolo culturale anche se in favore propri associati, non rientri nelle finalità istituzionali del circolare e debba dunque ritenersi, ai fini del trattamento tributario, una  attività di natura commerciale. Il punto è proprio questo: non deve essereci ricavo alcuno da parte dei circoli se vogliono avere un regime di tassazione agevolato rispetto ai commercianti”.
Per la Lega “dal punto di vista etico e morale non è tollerabile imporre  tributi onerosi ai singoli commercianti oppure a ditte che danno lavoro e mandano avanti famiglie e che contribuiscono al tessuto connettivo del paese, quando proliferano molte associazioni che con la scusa di non avere scopo di lucro de facto ottengono lauti guadagni da un’attività svolta sotto la protezione di un regime fiscale vantaggioso. Per lo stesso Commercio devono esserci le stesse regole e non possono coesistere attività agevolate rispetto ad altre. Non è più tollerabile in un paese civile che un bar, una pizzeria, un l’associazione di Bocciofili o una discoteca siano gestite come circoli ricreativi quando invece chi svolge in via principale quella attività’ e’ costantemente vessato da oneri tributari sempre più onerosi ( leggasi la tariffa sui rifiuti in primis), senza considerare i controlli sanitari ed ispettivi cui e’ costantemente esposto sia chi esercita una attività commercial sia chi deve iniziarla, per tenersi in regola”.
“Per contro, c’è chi, stop lo schermata dell’associazione culturale beneficia di esenzioni  rispetto a tutti coloro che hanno partita Iva – afferma Scipioni – Detto per inciso, ristoranti e bar scontano oneri per la tari tra i più esosi e su questo occorrerà intervenire in furor perché non e’ pensabile continuare in una politica fiscale e sul costo dei servizi a Firenze che non venga incontro alle esigenze delle categorie commerciali, quelle ‘vere’, se poi tali attività sono lucrative, come la mettiamo con i camerieri e cuochi che lavorano in tale ambito sono considerati ‘volontari’? Hanno i loro contributi pensionistici? Ed i controlli dell’ispettoato del lavoro, cui quotidianamente sono esposte le attività commerciali? Un eventuale futura amministrazione che vogli governare Firenze in modo del tutto alternativo e discontinuo rispetto a Nardella e Co deve impegnarsi quotidianamente in rigidi controlli che costringono a rispettare la normativa e tutelino i commercianti vessati anche troppo. Così come dovrà aprirsi un serio dibattito sulla riduzione dei costi della tariffa rifiuti per gli esercenti. La Priorità’ deve diventare abbattere  la pressione fiscale a livello locale.
Abbiamo il dovere di tutelare il commercio in città, la parte sana della nostra società”.