SI-Campi a sinistra: “Ma quali accordi sottobanco. Il Pd è rimasto senza cariche istituzionali e non lo accetta”

CAMPI BISENZIO – Il dibattito politico campigiano successivo alle elezioni amministrative e al ballottaggio di fine maggio si infiamma. A colpi di prese di posizione e di comunicati stampa che fanno intendere che la tanto unità fra le parti – o almeno il tentativo di ritrovarla – auspicata a urne appena chiuse, è ben lungi […]

CAMPI BISENZIO – Il dibattito politico campigiano successivo alle elezioni amministrative e al ballottaggio di fine maggio si infiamma. A colpi di prese di posizione e di comunicati stampa che fanno intendere che la tanto unità fra le parti – o almeno il tentativo di ritrovarla – auspicata a urne appena chiuse, è ben lungi dall’essere tale. Prima il Pd (gruppo consiliare e segreteria), quindi Riccardo Nucciotti in qualità di capo gruppo della lista Nucciotti Sindaco. Infine il gruppo consiliare SI Campi a sinistra anche in questo caso con una lunga nota. Fra ieri e oggi è stato un botta e risposta continuo sulla prima seduta del consiglio comunale e l’elezione a presidente del consiglio di Antonio Montelatici (FdI)

“Il gruppo consiliare SI – Campi a sinistra – si legge nel comunicato – fin da subito ha riconosciuto il quadro frammentato consegnato dalle elezioni amministrative di poche settimane fa. Per questo abbiamo creduto che il ruolo (di presidente del consiglio comunale, n.d.r.) potesse spettare a un consigliere di centro-destra, poiché la componente di centro-sinistra è già ampiamente rappresentata dalla maggioranza e dalla giunta; questo per fare in modo che tutti i cittadini che sono stati all’opposizione della giunta Fossi nella scorsa legislatura avessero una rappresentanza istituzionale in consiglio”.

“Sentiamo oggi parlare da parte del Partito Democratico e del consigliere Nucciotti di accordi sottobanco, di spartizione delle cariche tra noi e il centro-destra. Ci permettiamo di ricordare ai rappresentanti di tale area che furono proprio loro nel 2008 ad avallare la stessa operazione. Infatti, l’allora capo gruppo Nucciotti votò Alessandro Tesi, di Alleanza Nazionale, come presidente del consiglio comunale. Identica operazione fu fatta dagli allora consiglieri Roso e Fossi, persone che oggi ricoprono cariche rilevanti in quel partito. La figura di Tesi fu scelta dalla maggioranza del tempo per ridare unità ad una città che era stata disgregata dalla giunta Alunni di cui Fabbri fu assessore al bilancio. Fu scandalo allora?”.

“Sentiamo parlare di discorso già preparato, vogliono farci credere che un qualunque consigliere che si candida a quel ruolo non si prepari un discorso in caso di vittoria? Non avrà fatto così anche la consigliera Greco? Crediamo dunque che questa polemica sia figlia solo ed esclusivamente del fatto che il Partito Democratico non accetti di rimanere senza cariche istituzionali dopo dieci anni di assoluto monopolio. È la mancanza di cariche per la propria area a non essere stata accettata, non il fatto che questa sia andata al centro-destra”.

“Il ruolo del presidente del consiglio comunale – conclude il comunicato – è di garanzia, fondamentale nell’accompagnare il lavoro di sindaco, giunta e consiglio comunale.  Per questo non abbiamo dato indicazioni di voto, lasciando a ogni consigliere la libertà garantita anche dal voto segreto. Dobbiamo assicurare il meglio possibile per il nostro Comune nei prossimi cinque anni e su questo ci concentreremo sempre. Ovviamente ribadiamo una pregiudiziale che non dovrebbe appartenere solo alle sinistre: quella antifascista, dato che la Costituzione e la Repubblica nascono dalla Resistenza”.