Simav, sciopero e presidio dei lavoratori

CAMPI BISENZIO – Hanno incrociato le braccia questa mattina i lavoratori della Simav l’azienda di via delle Officine Galileo, impiegati nella gestione degli impianti di condizionamento e nella manutenzione degli strumenti di misurazione, in appalto per Leonardo-Finmeccanica. Sciopero e presidio e alta partecipazione dei lavorati che hanno manifestato dalle 7.45 alle 11.45, davanti ai cancelli dell’azienda […]

CAMPI BISENZIO – Hanno incrociato le braccia questa mattina i lavoratori della Simav l’azienda di via delle Officine Galileo, impiegati nella gestione degli impianti di condizionamento e nella manutenzione degli strumenti di misurazione, in appalto per Leonardo-Finmeccanica. Sciopero e presidio e alta partecipazione dei lavorati che hanno manifestato dalle 7.45 alle 11.45, davanti ai cancelli dell’azienda per chiedere garanzie per il mantenimento delle attuali condizioni di lavoro. Lo sciopero è stato proclamato dal coordinamento sindacale del gruppo Simav a livello nazionale, a Campi ha visto aderire, dalle 10 alle 11, anche i lavoratori diretti Finmeccanica (Simav opera all’interno del loro stabilimento) gli altri dell’indotto. Anche gli addetti al servizio mensa, pulizie, logistica, magazzino e trasporti, infatti, hanno deciso di dare la propria solidarietà ai 17 dipendenti di Campi, e ai 480 totali del gruppo Simav.
“La protesta – si legge in una nota della Cgil – si inserisce in una vertenza più ampia che riguarda la politica industriale di Leonardo/Finmeccanica; una politica caratterizzata da cessioni, esternalizzazioni e da una gestione complessiva del sistema con gare al massimo ribasso a discapito della tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti e più in generale della stabilità occupazionale, con risvolti peggiorativi nella qualità dei servizi forniti”.

La protesta è stata decisa per chiedere all’azienda di rivedere le proprie scelte in materia di appalto e subappalto.
“Ci mobilitiamo oggi in ogni stabilimento Leonardo/Finmeccanica -prosegue la nota della Cgil – per far sì che l’azienda riveda le sue scelte in materia di appalto e subappalto e orienti le prossime gare non al risparmio economico ma alla continuità lavorativa e professionale di tutti gli addetti coinvolti attraverso una clausola sociale che garantisca la salvaguardia dell’occupazione”.