Solito (Sel) “Siamo basiti: sul bilancio ancora non sappiamo cosa vuole fare il sindaco”

SESTO FIORENTINO – “Siamo basiti da quello che sta succedendo a Sesto Fiorentino. Ad una settimana di distanza da un Consiglio comunale surreale, siamo ancora in attesa di conoscere come il sindaco intenda risolvere la crisi della sua maggioranza. In un momento in cui alla politica è richiesta una spinta d’orgoglio per guadagnare credibilità, siamo […]

SESTO FIORENTINO – “Siamo basiti da quello che sta succedendo a Sesto Fiorentino. Ad una settimana di distanza da un Consiglio comunale surreale, siamo ancora in attesa di conoscere come il sindaco intenda risolvere la crisi della sua maggioranza. In un momento in cui alla politica è richiesta una spinta d’orgoglio per guadagnare credibilità, siamo alle prese con un’amministrazione che fino ad oggi si è contraddistinta per impudenza e incapacità di offrire risposte ai cittadini”.
Lo afferma il coordinatore di Sel Sesto Fiorentino Enrico Solito.

“Abbiamo assistito increduli al famoso giuramento sul tablet perché non si trovava una copia della Costituzione, come increduli abbiamo assistito alla resa dei conti durante il Consiglio comunale di lunedì scorso – prosegue Solito – Ancora una volta si è palesato il disprezzo di Sara Biagiotti per il Consiglio: dopo il rifiuto di riportare nelle sedi appropriate le posizioni approvate sull’aereoporto, si è imposto ai consiglieri e ai cittadini un’ora e mezza di attesa (mai vista una cosa del genere) perchè il sindaco non si era messo d’accordo in tempo con la sua maggioranza sugli assestamenti di bilancio”.
Per Sel adesso è necessario capire quali saranno gli adeguamenti di bilancio proposti dalla giunta sestese.
“Vedremo – dice ancora – quale sarà il progetto di adeguamento di bilancio: quello di prima dovrà esssere cambiato in soli tagli per manifesta incapacità di far accettare più tasse alla sua maggioranza. Diciamo subito che non ci stiamo a privatizzare tutto o a rendere Sesto un deserto invece del posto pieno di occasioni culturali e di volontariato quale è sempre stata. E troviamo singolare notare come, invece delle proposte, sia arrivato il soccorso dei sindaci renziani della Piana accorsi in gran fretta al capezzale dell’illustre ammalata: mai si era vista prima d’ora l’ingerenza di altri sindaci negli affari del nostro comune. La medicina giusta per il sindaco l’abbiamo noi più ascolto della popolazione, più risposte al Consiglio, meno superbia, meno arroganza. Tra persone serie ci si sarebbe dimessi per molto meno di quanto siamo stati costretti a vedere fino ad oggi”.