PRATO – “La delibera numero 119/2025/PRSE della Corte dei Conti, relativa ai rendiconti 2020 e 2021 del Comune di Prato, è stata consegnata a noi consiglieri comunali soltanto oggi, benché il documento stesso attesti che sia stato ricevuto dall’amministrazione già il 16 giugno scorso. Un ritardo ingiustificabile che rappresenta l’ennesima dimostrazione della scarsa trasparenza che da anni contraddistingue l’operato dell’amministrazione”: l’affondo è di Claudiu Stanasel, vice-presidente del consiglio comunale e capo gruppo della Lega.
“Ancora più grave – aggiunge – è il contenuto della delibera, che conferma quanto io stesso ho più volte denunciato con fermezza negli ultimi anni: una gestione finanziaria approssimativa, opaca e irregolare. L’ho fatto pubblicamente sulla stampa, in consiglio comunale, ma soprattutto nelle sedi competenti, a partire dalla Commissione bilancio, di cui ho fatto parte sia nella scorsa legislatura che in quella attuale. In tutte queste sedi ho chiesto correttivi immediati, maggiore trasparenza, coerenza nei dati e rispetto delle norme sui vincoli di spesa. Ho segnalato la gravità delle scelte contabili operate e l’assenza di un reale controllo sull’uso delle risorse pubbliche. Ma hanno intenzionalmente ignorato le mie parole e hanno tirato dritto, minimizzando ogni rilievo e bollando ogni osservazione come strumentale”.
E ancora: “Ora la Corte dei Conti conferma in modo inequivocabile ciò che avevo ampiamente previsto. Si certificano disavanzi strutturali, utilizzo scorretto dei fondi Covid, gravi irregolarità nella gestione dei proventi derivanti dalle multe e dai parcheggi, oltre alla sottovalutazione sistematica delle perdite delle società partecipate. E non si tratta di episodi isolati o di leggerezze marginali: è il risultato di anni di superficialità, mancata programmazione e mancanza di rispetto delle regole. Il disavanzo del 2020, pari a oltre dodici milioni di euro, è stato nascosto dietro a manovre tardive e raffazzonate. Le risorse incassate dalle multe e dai parcheggi non sono state vincolate come la legge impone. I fondi ricevuti per affrontare l’emergenza Covid sono stati usati per spese non coerenti, e le perdite delle società partecipate sono state sistematicamente sottostimate, con accantonamenti al ribasso rispetto a quanto richiesto dai principi contabili”.
“Non si tratta – conclude di una semplice bocciatura tecnica: è la prova definitiva del fallimento politico di questa amministrazione. Un fallimento che si è consumato nella sordità verso le opposizioni, nel rifiuto del confronto e nella totale indifferenza verso le osservazioni mosse da chi, come me, ha sempre agito con spirito costruttivo e nell’interesse della città. Ora il Comune dovrà adottare misure correttive immediate: aumentare gli accantonamenti, riequilibrare i bilanci, correggere la gestione dei proventi vincolati e rivedere i rapporti con le partecipate. Tutto ciò comporterà inevitabilmente meno risorse per servizi, investimenti e sostegno sociale. Inoltre, la Corte ha segnalato una carenza di attendibilità nei dati contabili, compromettendo la fiducia degli organi di controllo esterni e potenzialmente influenzando negativamente i rapporti futuri con Stato e partner istituzionali. Se non si interverrà prontamente, potrà essere avviato un giudizio di responsabilità amministrativa o una segnalazione alla Procura, come già successo in altri Comuni. Oggi è tempo che qualcuno si assuma la responsabilità di quanto accaduto. I cittadini di Prato meritano verità, serietà e rispetto. Io continuerò a vigilare, a denunciare e a battermi affinché la trasparenza e il buon governo tornino al centro dell’azione pubblica”.