Strade sestesi. Via Luigi Quattrini: la scuola, la grammatica e il Consiglio

SESTO FIORENTINO – Chi conosce il centro di Sesto Fiorentino, conosce anche via Quattrini, quella piccola strada stretta e serpeggiante che collega via Garibaldi a via Savonarola, a due passi dal Palazzo comunale e da via Fratti sede per alcuni anni della Biblioteca (prima che fosse trasferita a Doccia e prima ancora delle scuole elementari). […]

SESTO FIORENTINO – Chi conosce il centro di Sesto Fiorentino, conosce anche via Quattrini, quella piccola strada stretta e serpeggiante che collega via Garibaldi a via Savonarola, a due passi dal Palazzo comunale e da via Fratti sede per alcuni anni della Biblioteca (prima che fosse trasferita a Doccia e prima ancora delle scuole elementari). La piccola via è intitolata a Luigi Quattrini. Chi era Luigi Quattrini? Il “benemerito” Luigi Quattrini (nato il 13 ottobre 1767 e morto il 27 novembre 1855) è stato un artigiano e “il fondatore della prima scuola elementare di Sesto” come venne riportata in un lapide mortuaria del 1882 fatta apporre il 25 maggio di quell’anno dal Consiglio comunale dell’epoca. Ripercorrendo un poco la storia, recuperata dal libro “Il Palazzo del Comune” che Sandra Nistri ed io abbiamo scritto qualche anno fa in occasione del restauro del Municipio, si ricorda che durante una seduta consiliare nel 1873 il dibattito si accese sul problema della scuola. Il sindaco di allora, Francesco Daddi, aveva messo a conoscenza l’assemblea di un lascito di 635 lire da parte del sestese Luigi Quattrini affinchè vi fosse “una scuola pubblica tenuta da un sacerdote”, il sindaco sottolineò che non era stato trovato nessuno disposto  per quella cifra e così il Comune decise di integrare l’importo con altre 200 lire, e da qui il dibattito e le polemiche. Infine la cosa funzionò. E così il 25 maggio 1882 il Consiglio comunale decise di apporre una lapide funeraria al “benemerito Quattrini”. Ma anche questa situazione generò qualche problema. L’epigrafe, infatti (che inneggiava ad un fautore della scuola) era piena di errori di grammatica. Ciò portò ad un nuovo acceso dibattito in Consiglio fino a quando fu trovata una persona disposta a “correggere” gli errori di grammatica e finalmente nel 1884 il 7 maggio ad apporre una lapide con una nuova iscrizione al “benemerito artigiano”.