Strage nazista di Monte Morello, confermato l’ergastolo

SESTO FIORENTINO – E’ stato confermato l’ergastolo per i criminali nazisti strage di Monte Morello. “Questa sentenza rende finalmente giustizia a vittime innocenti della ferocia nazista. Confermando la condanna all’ergastolo per gli ufficiali della Wehrmacht, Erich Koeppe e Helmuth Odenwald, la I Sezione della Corte d’Appello di Roma ha finalm ente chiuso una vicenda che […]

SESTO FIORENTINO – E’ stato confermato l’ergastolo per i criminali nazisti strage di Monte Morello. “Questa sentenza rende finalmente giustizia a vittime innocenti della ferocia nazista. Confermando la condanna all’ergastolo per gli ufficiali della Wehrmacht, Erich Koeppe e Helmuth Odenwald, la I Sezione della Corte d’Appello di Roma ha finalm ente chiuso una vicenda che si trascinava ormai da troppi anni e ha sancito di fatto il principio che i crimini contro l’umanità non possono perdersi nell’oblio”.
Queste le parole del sindaco Sara Biagiotti alla notizia della sentenza per la strage nazista del 10 aprile 1944, quando furono trucidati sette civili sestesi (Aurelio Bonaiuti, Olimpio Bruschi, Orlando Bruschi, Angelo Covini, Brunetto Fanelli e Renzo Lamporesi, tutti di età compresa tra i 18 e i 38 anni) a Ceppeto, sul Monte Morello, e altri sette nella località di Cerreto Maggio, nel Comune di Vaglia.
La I sezione della Corte d’Appello di Roma ha confermato la condanna all’ergastolo, emessa in primo grado, a carico di Erich Koeppe e Helmut Odenwald, all’epoca dei fatti ufficiali della Wehrmacht appartenenti alla Divisione corazzata “Hermann Göering”. Nel 2011 il tribunale di Verona aveva ritenuto i due imputati responsabili del reato di concorso in violenza con omicidio contro privati pluriaggravata e continuata, condannandoli anche al pagamento di una provvisionale di 50.000 euro al Comune di Sesto Fiorentino, costituitosi parte civile insieme alla Regione Toscana, alla Provincia di Firenze e al Comune di Vaglia.
La sentenza era stata annullata dalla II sezione della Corte di Appello del Tribunale di Roma e, dopo l’istanza di ricorso alla Procura militare, presentata dal Comune di Sesto Fiorentino e dalle altre realtà istituzionali, un pronunciamento della Corte di Cassazione aveva disposto un nuovo giudizio in appello.