CALENZANO – Niccolò Taiti, attuale presidente, non presenterà la propria candidatura alle prossime elezioni del Consiglio dell’Atc l’Associazione Turistica di Calenzano. Lo rende noto in un comunicato dove spiega “l’amarezza” per un dibattito, dice, legato più alla sfera personale che non al lavoro svolto come presidente dell’Associazione Turistica. “Vi sono sicuramente svariati modi di vivere la comunità e la società – dice Taiti – così come vi sono differenti prospettive e punti di vista in merito a quelli che sono i ruoli della politica cittadina della pubblica amministrazione. Per il sottoscritto che ha visto impegnati direttamente in questi ambiti genitori e nonni non vi è che una risposta: rendere un servizio alla comunità”.
Nella nota Taiti spiega come sia cambiata in questi anni l’attività all’Atc grazie “ad un lavoro di squadra” che ha permesso allo St.Art di diventare “la casa di tutti”. “Il luogo – dice Taiti – dove ognuno ha potuto realizzare la propria iniziativa o il proprio progetto”. “Questo – prosegue Taiti -è l’argomento che credo interessi di più ai cittadini molto più della discussione degli ultimi mesi sulla presunta incompatibilità tra la mia carica di consigliere comunale e la carica di presidente dell’associazione, una discussione, mi pare, indirizzata sul personale più che sui meriti e sui demeriti”.
Taiti spiega poi che l’incompatibilità “continuo a non ravvedere e che lo stesso Ministero ha ipotizzato per la sola gestione del Museo del Figurino”.
Quindi, continua Taiti, questo dibattito rischia di danneggiare l’attività dell’associazione e dell’amministrazione. “Quest’anno – prosegue – si conclude il mio mandato come presidente. Le elezioni sono state fissate per la fine di marzo, il tempo di concludere il lavoro in maniera lineare e senza problemi a chi verrà dopo, con la chiusura del bilancio consuntivo e l’avvio delle operazioni per il rinnovo del consiglio”.
Una decisione che, dice, “lascia l’amarezza per la chiusura di questa esperienza provocata da cavilli e formalismi capziosi, usati da improvvisati censori locali che oltretutto non conoscono la realtà del volontariato, che niente hanno a che vedere con l’associazione e i benefici per il nostro territorio”.
Un di battito, dice Taiti che non merita l’associazione “non lo merita Calenzano e in fondo in fondo, forse non lo merita neppure il sottoscritto”.