“Un pozzo per Edoardo”: quasi 2.000 euro di solidarietà

SIGNA – Li hanno ribattezzati i “fantastici cinque”. In realtà però non fanno niente di eccezionale, se non portare avanti l’attività di un’associazione nata in seguito a un evento tragico e che ha permesso a tanti, signesi e non, di fare della solidarietà nel nome di un giovanissimo, Edoardo Morosi, “Edo” per gli amici, scomparso […]

SIGNA – Li hanno ribattezzati i “fantastici cinque”. In realtà però non fanno niente di eccezionale, se non portare avanti l’attività di un’associazione nata in seguito a un evento tragico e che ha permesso a tanti, signesi e non, di fare della solidarietà nel nome di un giovanissimo, Edoardo Morosi, “Edo” per gli amici, scomparso tre anni fa. Solidarietà che ha registrato un’altra dimostrazione tangibile nei giorni scorsi quando l’associazione “Un pozzo per Edoardo” ha organizzato una cena presso la trattoria “La panoramica”. Infatti, l’associazione di cui è capofila la mamma di Edoardo, Patrizia Spinelli, si sta impegnando da tempo per aiutare il villaggio di Homa Bay, in Kenya, in modo particolare con la costruzione di un pozzo che garantirà l’acqua a tutto il villaggio dove di rilievo è il lavoro di altre figure che sul territorio signese sono sempre state al fianco dei più bisognosi: le suore passioniste. E dal 25 aprile al 5 maggio, una delegazione di “Un pozzo per Edoardo” sarà proprio a Homa Bay pertverificare l’avanzamento dei lavori e apporre una targa con il nome di Edoardo sul pozzo. Da qui la scherzosa affermazione dei “fantastici cinque”, ovvero i genitori di “Edo”, Luigi Morosi e Patrizia Spinelli, il fratello di Patrizia, Patrizio, Salvina Di Gangi (la segretaria del consigliere regionale Pd Paolo Bambagioni, che si è sempre prodigato per l’associazione) e l’assessore alle pari opportunità del Comune di Signa, Marinella Fossi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, che con il sindaco Alberto Cristianini ha sempre sostenuto con forza “Un pozzo per Edoardo”. E che anche i signesi abbiano preso a cuore questa causa lo dimostrano i numeri della cena di venerdì sera: 1.850 euro il ricavato, grazie alle offerte dei presenti, alla vendita delle bottiglie di vino realizzate appositamente per sostenere l’attività di familiari e amici di “Edo” e a un contributo della ditta “Picci” dove lavora il babbo di Edoardo. In attesa della partenza per Homa Bay, poi, c’è già un appuntamento in programma, quello del 20 aprile con la cena etnica organizzata dal Circolo Ricreativo di Lecore.