Una guida su Campi? Si parte da cibo e buon bere (ciccia, sugo e sughero). Si inizia dall’hamburger di pecora

Una guida su Campi Bisenzio, magari a bordo di un tandem? I diari del tandem non possono tralasciare la sezione sul buon cibo e il buon bere (anzi da ciccia, sugo e sughero). Ecco il racconto di Giovanni Grossi, che parte da una scoperta: l’hamburger di pecora CAMPI BISENZIO – I viaggi iniziano molto prima della […]

Una guida su Campi Bisenzio, magari a bordo di un tandem? I diari del tandem non possono tralasciare la sezione sul buon cibo e il buon bere (anzi da ciccia, sugo e sughero). Ecco il racconto di Giovanni Grossi, che parte da una scoperta: l’hamburger di pecora

CAMPI BISENZIO – I viaggi iniziano molto prima della partenza. Iniziano prima nella tua testa quando individui la meta e poi quando cominci a selezionare le cose da fare e le cose da vedere. In tutti i miei viaggi la Guide Routard ha un ruolo essenziale. Mi piace leggere su quella carta ruvida il pensiero del ragazzo con il mondo come zaino sulle spalle. La Lonely Planet mi sembra un elenco telefonico e nelle altre ci sono troppe fotografie. E poi la Routard è stata la prima a rivoluzionare le priorità di un viaggio. Prima si scrive dove si mangia, dove si dorme e dove si fanno acquisti e poi cosa c’è da vedere e da fare. Fedeli a questa impostazione c’è a Campi qualcuno che ha deciso di scrivere una guida della nostra città. Siamo convinti che la Routard quando riceverà il nostro manoscritto non potrà far altro che chiamarci per firmare un bel contratto.

In questa guida di Campi io e Eleonora Ciambellotti parleremo di Campi e delle sue affinità con altre città europee (in questa rubrica abbiamo già scritto di come Campi ricorda Parigi). Ma la parte del leone, o meglio della pecora, di questa guida la fa chi deve scrivere la prima parte e cioè quella dedicata a dove e cosa si mangia, a dove e cosa si beve. Questa parte la scrive lei, Ciccia Sugo Sughero (alias Stefania Torresi) e si chiamerà proprio così Ciccia, Sugo, Sughero. A Campi dove si può mangiare della buona ciccia, un buon sugo, bere un buon bicchiere di vino o di birra? Sulla nuova guida Routard di Campi potrai trovare le risposte giuste alla sezione Ciccia, Sugo, Sughero.

E noi per iniziare il nostro percorso enogastronimico campigiano non potevamo che iniziare dall’originalità di una birreria, l’Aran pub in via Barberinese che ha messo nel menù da qualche mese il Campi Burger ovvero l’hamburger di pecora. Al tavolo siamo in 3 più una.
Eleonora Ciambellotti ci ricorda di aver assistito alla genesi dell’hamburger di pecora. “Una sera, dopo mezzanotte eravamo in pochi alll’Aran ed io e Roberto Porcu eravamo tra quelli. Dopo una giornata di riunioni, una pausa ci voleva. Qualcosa da bere e due chiacchiere prima di andare a letto. Il Gianka, come sempre, si avvicina per farci compagnia. Ci chiede: – Ragazzi, volete provare una mia novità? No dai siamo a posto così, tra poco andiamo a casa – rispondiamo. Ma è una cosa ganza – insiste – è un hamburger di pecora. Gnamo, mezzo per uno. Giusto perché un campigiano che rifiuta la pecora non sarebbe degno neanche del B507, accettiamo. Un morso, due, tre. Quel sapore nuovo mescolato a pane, salse, pomodori e cipolle ci aveva conquistati. Successivamente la ricetta si è raffinata e perfezionata ed ora il Campi Burger è inserito di diritto nel menù dell’Aran Pub”.
Al nostro tavolo c’è anche Claudia Carroccia che, dopo aver ascoltato il racconto dell’Eleonora, fa una smorfia guardando la piadina cotto e fontina che aveva ordinato. Ma ha vissuto troppo tempo lontano da Campi. La rieducheremo. Ne siamo convinti.
“Dai dicci perchè hai deciso di chiamarti ciccia sugo sughero praticamente come nome d’arte?”
“Ciccia mi ricorda il linguaggio infantile della carne cotta, i primi sapori la scoperta della sua consistenza. Un piacere, mangiare ha anche la sua sensualità. La carne è carne, ma non si mangia solo con la bocca, ogni senso viene appagato e ne trae beneficio. Sugo, ovvero la salsa che accompagna la portata. Il sobbollire della pentola, il profumo che invade casa ed io che faccio la scarpetta con la fetta di pane, magari nel sugo della pecora, perché non sono una principessa, sono una semplice cuciniera per passione. Sughero, la parte finale di una buona bottiglia di vino. Spesso bevo chiudendo gli occhi, cerco l’origine, immagino l’innesto che cresce, che matura. Percepisco la terra e ogni volta mi sorprendo. Le labbra che si poggiano sul vetro del bicchiere, curiose. Adoro condividere le sensazioni e di questo non mi stancherò mai. In ogni caso ci vuole pazienza. Il vino è finito, resta solo il SUGHERO e…CICCIA siamo rimasti a bocca asciutta, ma ci resta il SUGO…della pecora!!!”. Insomma una sorta di trinità laica del buon gusto. Si, la possiamo chiamare Trinità, anche se il campionario culinario di Terrence Hill era decisamente piuttosto contenuto. Applausi a lei ed al Campi Burger dell’Aran Pub. Si, il Campi Burger è proprio bono.

Il tempo di una foto all’Aran sotto il segnale che indica Campi Bisenzio 1 km e via verso piazza Fra Ristoro dove sabato 15 ci sarà il palio della pecora dedicato a Sergio Iorio. Qui la pecora sarà in umido. Del resto ognuno la cucina come meglio crede. La storia di Giulietta e Romeo è stata scritta per essere recitata in teatro, ma la stessa storia può essere ben raccontata con un musical, con un balletto, con un fumetto, con un film, senza per questo perdere di fascino e sapore. E così anche la pecora può essere ben raccontata anche se concentrata e messa tra due fette di pane.

Giovanni Grossi