Uniti per Signa: “La giunta ritiri l’approvazione della Taric, apriamo un confronto insieme con cittadini, associazioni e imprese”

SIGNA – Non si ferma il dibattito, politico e non, sull’approvazione della Taric, la tariffa corrispettiva per il servizio della gestione dei rifiuti, nel Comune di Signa. Argomento all’ordine del giorno nel consiglio comunale del prossimo 30 luglio e sul quale è intervenuto il gruppo consiliare Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e […]

SIGNA – Non si ferma il dibattito, politico e non, sull’approvazione della Taric, la tariffa corrispettiva per il servizio della gestione dei rifiuti, nel Comune di Signa. Argomento all’ordine del giorno nel consiglio comunale del prossimo 30 luglio e sul quale è intervenuto il gruppo consiliare Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e le consigliere Monia Catalano e Gabriella Fontani. “Senza alcun confronto con le forze di minoranza consiliare e con la comunità signese, – dicono i tre esponenti politici – sindaco e giunta comunale hanno portato in approvazione l’introduzione della Taric nel consiglio comunale del 30 luglio. Forzando una decisione che può impattare in modo significativo sulla vita di cittadini, famiglie, associazioni e imprese. In un contesto sfibrato da un servizio inadeguato e tariffe insostenibili. Con un Comune e una comunità impreparati a nuovi sacrifici fini a sé stessi”.

“Ormai da anni – aggiungono – i signesi sono sottoposti a due processi contrapposti: da un lato il progressivo aumento della tariffa Tari, dall’altro un servizio di gestione dei rifiuti urbani inidoneo. Il cui combinato disposto produce povertà sociale, degrado urbano e un’evasione fiscale sempre maggiore. Nell’esercizio 2024 la tariffa complessiva si è attestata a 5.403.446 euro (comprensiva dell’obolo del 5% da versare alla Città Metropolitana) con un’evasione pari al 48% dell’importo accertato. L’esercizio 2025, a oggi, ha presentato un aumento generalizzato delle prime due rate Tari (scadenze a luglio e settembre). In questo stato di cose, l’introduzione dal 1 gennaio 2026 della Taric avrà un effetto certo: l’ennesimo e insostenibile aumento dei costi per i cittadini a fronte di un servizio senza miglioramenti. Dinamica già sperimentata in Comuni più virtuosi del nostro come quello di Lastra a Signa”.

“La decisione, inoltre, si inserisce in un’assenza totale di interazione con i soggetti che compongono la società signese. Da una vaga delibera di giunta del 2 gennaio 2025 in cui si manifesta “l’interesse all’introduzione della tariffa corrispettiva dal 1 gennaio 2026”, si arriva alla proposta piombata nel consiglio comunale del 30 luglio. Nel mezzo una commissione consiliare tenutasi il 24 luglio in cui alcun rappresentante di Alia era presente. Logiche di mero potere sopra la vita delle persone. E se Lastra a Signa è l’esempio di ciò che non si deve fare, il Comune di Calenzano segna una discontinuità importante da seguire. L’idea e l’atto che la politica può essere fatta per il bene comune e non solo per obbedire ai centri di potere. Il sindaco Carovani ha annunciato che il suo Comune non passerà alla tariffa corrispettiva perché troppo gravosa per le famiglie residenti. Evidenziando come Alia non sia stata in grado di produrre alcuna previsione sull’impatto economico dell’introduzione della Taric”.

“Per questo – concludono – chiediamo al sindaco e alla giunta un soprassalto di saggezza e democraticità: si ritiri la proposta di passaggio alla Taric in discussione il 30 luglio e, tutti insieme, apriamo un confronto con cittadini, associazioni e imprese signesi nel segno del bene della nostra comunità”.