Università. A Roberta Sessoli il premio Centenary Prize della Royal Society of Chemistry

SESTO FIORENTINO – Un premio prestigioso è stato consegnato a Roberta Sessoli Università, a Roberta Sessoli docente di Chimica organica e inorganica dell’Università di Firenze. Si tratta del Centenary Prize della Royal Society of Chemistry, prestigioso riconoscimento internazionale per gli studi pionieristici alla frontiera fra chimica e fisica. Il premio alle ricerche di rilevanza mondiale sul […]

SESTO FIORENTINO – Un premio prestigioso è stato consegnato a Roberta Sessoli Università, a Roberta Sessoli docente di Chimica organica e inorganica dell’Università di Firenze. Si tratta del Centenary Prize della Royal Society of Chemistry, prestigioso riconoscimento internazionale per gli studi pionieristici alla frontiera fra chimica e fisica. Il premio alle ricerche di rilevanza mondiale sul magnetismo molecolare è stato consegnato quest’anno a Roberta Sessoli.

Il prestigioso riconoscimento internazionale viene assegnato ogni anno agli scienziati che hanno contribuito, con l’originalità e l’impatto dei propri studi, al progresso delle scienze chimiche, sia in ambito industriale che formativo.

Gli studi di Sessoli, alla frontiera fra chimica e fisica, si concentrano sulla progettazione e sulla caratterizzazione di materiali magnetici molecolari. In particolare, la società scientifica britannica ha premiato i lavori pionieristici della ricercatrice sulla bistabilità magnetica e sull’effetto memoria delle molecole che si comportano come piccoli magneti con proprietà quantistiche e che per questo sono d’interesse per lo sviluppo di tecnologie quantistiche.

Il riconoscimento, consistente in un premio in denaro e una medaglia, le verrà consegnato in occasione di un ciclo di lecture che la ricercatrice fiorentina terrà nei prossimi mesi in Gran Bretagna.

La Royal Society of Chemistry – fondata a Londra nel 1841 – è la società scientifica che si occupa dell’avanzamento delle scienze chimiche e conta oltre 50.000 affiliati in tutto il mondo. Dall’istituzione del premio, nel 1949, il riconoscimento della società scientifica britannica è andato un precedenza 3 volte a un ricercatore italiano.