UPS: “Cassa di espansione nei Renai, il Comune di Signa commissariato dal 2011 per inadempienza”

SIGNA – Nel dibattito in corso sulla sicurezza idraulica del nostro territorio, intervengono anche il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e il consigliere Simone Lulli. E lo fanno in riferimento alla Cassa di espansione nell’area dei Renai. “La sua realizzazione, in itinere, non è opera del Comune di Signa. Anzi, l’ente municipale […]

SIGNA – Nel dibattito in corso sulla sicurezza idraulica del nostro territorio, intervengono anche il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e il consigliere Simone Lulli. E lo fanno in riferimento alla Cassa di espansione nell’area dei Renai. “La sua realizzazione, in itinere, non è opera del Comune di Signa. Anzi, l’ente municipale si è in più fasi opposto alla sua esecuzione. Nel 2001 il Comune di Signa venne riconosciuto come ente attuatore dell’opera. Nel 2004 venne approvato il Progetto definitivo e avviata la proceduta di VIA (Valutazione d’impatto ambientale). Poi tutto si è fermato fino al 2009, anno in cui il Comune ha ritirato la VIA”.

“Lo stallo – aggiungono i due consiglieri – è continuato fino al 2011, anno in cui la Regione Toscana ha commissariato ad acta il Comune come ente attuatore della Cassa per mera inadempienza e se ne è assunta direttamente la responsabilità. Quindi non solo il Comune di Signa non sta realizzando la Cassa ma addirittura è stato commissariato per inadempienza nel farlo. D’altronde la Regione non brilla per efficienza. Dopo l’esautorazione di Signa, la giunta regionale ha nominato Commissario l’ingegner Fianchisti, ha previsto l’approvazione del Progetto definitivo entro il 30 giugno 2012, l’approvazione del Progetto esecutivo entro il 30 settembre 2013 e l’affidamento dell’appalto nel dicembre 2013: ultimazione definitiva dei lavori nell’aprile 2016”.

“Al termine del 2023 siamo ancora con la Cassa non ultimata. Nel mezzo un territorio inibito dal rischio idraulico e massacrato dalle piene del fiume Arno. Nel 2019, anno orribile, a novembre e dicembre due esondazioni del fiume contenute dai Renai: invaso naturale senza i filtri di protezione e mitigazione promessi. Che hanno messo in ginocchio le attività produttive del Parco. Poi lasciate sole nella conta dei danni e nella raccolta delle rovine. Infine una considerazione sugli eventi climatici degli scorsi giorni. Una Cassa non completata, “bucata”, non può svolgere la funzione di cassa di espansione. Come tutti i signesi sanno, il Parco dei Renai, suo malgrado, è da sempre una cassa di espansione naturale. Anche per le zone più critiche del Comune, come la frazione di San Mauro, la grande paura arrivava dopo che le acque avevano allagato i Renai. Per una serie di ragioni, le piogge della settimana scorsa non hanno determinato innalzamenti oltre il punto di non ritorno dei fiumi Arno e Bisenzio sul nostro territorio. Tutto il resto è propaganda di basso livello”.