UPS: “Tributi, aumento indiscriminato che “piega” i cittadini e costringe la giunta a concedere maggiori rateizzazioni”

SIGNA – “L’aumento indiscriminato dei tributi piega i cittadini e costringe la giunta a concedere maggiori rateizzazioni”: a dilo, in un comunicato, sono il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e il consigliere Simone Lulli. “Prima provvedimenti da lacrime e sangue con aumento generalizzato e indiscriminato dei tributi locali tali da colpire pesantemente […]

SIGNA – “L’aumento indiscriminato dei tributi piega i cittadini e costringe la giunta a concedere maggiori rateizzazioni”: a dilo, in un comunicato, sono il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e il consigliere Simone Lulli. “Prima provvedimenti da lacrime e sangue con aumento generalizzato e indiscriminato dei tributi locali tali da colpire pesantemente famiglie e attività produttive signesi. Poi, – spiegano – davanti alla gravità della situazione creata dalle politiche di giunta e all’impossibilità per i cittadini di sostenere una pressione fiscale oltre i limiti di guardia, la toppa amministrativa dell’incremento della rateizzazione dei versamenti delle entrate tributarie. Toppa a cui, ovviamente, il gruppo di Uniti Per Signa ha votato favorevolmente. Nella consapevolezza, però, dell’insostenibilità di una politica vessatoria verso la comunità amministrata”.

“Infatti – aggiungono i due consiglieri – per l’esercizio 2023 l’addizionale comunale Irpef è passata dallo 0,7% al massimo consentito dello 0,8%. Misura che colpisce soprattutto cittadini e famiglie in difficoltà visto che è accompagnata all’eliminazione della soglia di esenzione per stipendi annui sotto i 10.000 euro: pagheranno tutti sulla base dell’aliquota massima. La modifica andrà a regime nel 2024 e garantirà un introito aggiuntivo di 400.000 euro rispetto al 1.600.000 euro attuale”.

“Le aliquote Imu, storicamente fra le più alte d’Italia, sono aumentate fino ai valori massimi previsti dalla legge: in particolare, l’aliquota Imu per le abitazioni principali storiche e di particolare pregio passa dallo 0,48% allo 0,60%; quella per i fabbricati rurali a uso strumentale passa dallo 0,05% allo 0,10%; quella relativa agli immobili ad uso produttivo accatastati D passa dallo 0,90% all’1,06%. Per tutti gli altri immobili l’aliquota è massima all’1,06%. La Tari continua ad aumentare con percentuali del 7% all’anno per un importo complessivo di circa 5.000.000 di euro senza alcun miglioramento del servizio”.

“I servizi a domanda individuale (asilo nido, colonie, parcheggi, musei, mense) hanno perso la loro caratterizzazione “sociale” e vengono quasi interamente finanziati dai cittadini; mediamente per l’89% dell’importo complessivo. Il Comune prevede di non mettere un euro per l’asilo nido, di avere entrate aggiuntive rispetto alle spese per colonie e parcheggi e una copertura del 72% delle spese per le mense grazie ai proventi pagati dai signesi. Il prelievo tributario pro-capite, cioè quanto mediamente paga ogni cittadino di tributi locali senza contare le spese per i servizi, passa da 680,65 euro del 2022 a 725,90 euro del 2023 (+7%). A fronte di queste politiche di entrata, a cui si aggiungono spese totalmente improduttive, era facile prevedere una crisi sociale della comunità di Signa e la conseguente difficoltà a corrispondere tempestivamente ai pesanti tributi locali”.

“La presa d’atto della giunta, “nel presente momento di crisi economica sempre più grave, vi sono difficoltà crescenti da parte dei contribuenti nell’adempimento dei numerosi oneri tributari”, si è tradotta non in un cambiamento delle misure fiscali – concludono i due consiglieri – ma in una modifica del Regolamento generale delle entrate in modo da consentire ai debitori di cifre da 3.000 a 6.000 euro, 24 rate mensili invece delle 18 fin qui previste; e per i debitori di cifre oltre i 20.000 euro, 72 rate mensili in luogo delle 48 precedentemente contemplate. Modifica che, responsabilmente, ha visto il voto favorevole di Uniti Per Signa. Ma che non risolve la crisi della società signese a causa di politiche inadeguate. Mettendo una pietra tombale sull’illusione meramente coercitiva della Giunta circa le sorti magnifiche e progressive della riscossione coatta senza collaborazione e dialogo con i cittadini”.