Verso il congresso Pd. La Placa: “Il primo obiettivo è ritrovare l’unità”

SIGNA – “Non so quale sarà il risultato, ma qualunque sarà, l’obiettivo per me è ritrovare un’unità di intenti, un equilibrio tra le varie anime”. E’ così che si esprime Federico La Placa, candidato alla segreteria del Pd signese. Il congresso è fissato per domenica 22 ottobre e sono due i candidati, La Placa e […]

SIGNA – “Non so quale sarà il risultato, ma qualunque sarà, l’obiettivo per me è ritrovare un’unità di intenti, un equilibrio tra le varie anime”. E’ così che si esprime Federico La Placa, candidato alla segreteria del Pd signese. Il congresso è fissato per domenica 22 ottobre e sono due i candidati, La Placa e il segretario uscente, Gabriele Scalini.

L’atmosfera in queste ultime settimane a Signa è stata abbastanza tesa. Si è parlato anche di un rinvio del congresso al 2018. Pronostici?

“Non ho idea di quale sarà il risultato, però se dovesse toccare a me fare il segretario a Signa so qual è la priorità: lavorare per ritrovare unità all’interno del partito. Sono molto soddisfatto che il congresso non sia stato rinviato, penso sia necessario per il partito eleggere la sua segreteria e lavorare in vista delle prossime elezioni amministrative”.

Quali sono le sue proposte?

“Il gruppo dirigente del Pd deve essere da un lato sprone verso l’amministrazione comunale per portare avanti il programma che abbiamo condiviso nel 2014. Penso ad alcuni punti in particolare: il miglioramento della viabilità – come il completamento della variante verso l’Indicatore – e della gestione dei rifiuti, la ristrutturazione dell’ex caserma dei carabinieri, la valorizzazione di alcuni spazi civici come la biblioteca comunale, portare a termine il progetto della cassa di espansione ai Renai; individuare interventi di riqualificazione di alcune aree all’interno del piano regolatore, penso soprattutto ai Renai e alla ex Nobel. A livello politico penso che l’obiettivo sia riavviare un dialogo, fare campagne di ascolto verso imprese, associazioni di categorie, parti sociali. Infine, i giovani: dobbiamo ricreare un gruppo che abbia voglia di imparare e crescere nel partito. Infine, proseguire nella collaborazione, come sta accadendo, con i Comuni limitrofi per obiettivi condivisi”.

In quale corrente del Pd si riconosce?

“Il mio percorso politico è molto lineare. Ho supportato Bersani, Cuperlo e, all’ultima segreteria, la candidatura di Orlando. Quindi nella corrente che attualmente è minoritaria, ma andare via dal Pd per me è un errore: il Partito democratico è nato dalla fusione di due anime con tradizioni ben definite, qualcuno dice che si è trattato di una fusione a freddo, ma secondo me questa unione  è stato un grande traguardo. Positiva è stata anche l’adesione al Partito socialista europeo. Penso che il Pd sia l’unica risposta al populismo crescente e che possa essere interprete di proposte concrete. Certamente, anche a livello locale, bisognerà dialogare con le forze più affini”.

Si riferisce ad Articolo Uno-Mdp?

“Sì, qui a Signa è stato presentato pochi giorni fa e ne fanno parte alcune persone che erano partite con il Pd e con le quali abbiamo condiviso un percorso anche istituzionale, mi sembra naturale che il dialogo con loro non si interrompa”.