Vinattieri (FI): “L’apertura del Centro sangue? Una vittoria della perseveranza”

SIGNA – Ha avuto grande risonanza il taglio del nastro di ieri mattina del Centro per le donazioni del sangue in via La Pira gestito da Avis e Fratres. Come dimostrano anche le parole di Gianni Vinattieri, capo gruppo in consiglio comunale di Forza Italia/Rinasce Signa: “Dopo anni di duro confronto con l’Asl 10 di […]

SIGNA – Ha avuto grande risonanza il taglio del nastro di ieri mattina del Centro per le donazioni del sangue in via La Pira gestito da Avis e Fratres. Come dimostrano anche le parole di Gianni Vinattieri, capo gruppo in consiglio comunale di Forza Italia/Rinasce Signa: “Dopo anni di duro confronto con l’Asl 10 di Firenze, con la sua chiusura e le sue richieste esose, finalmente Avis e Fratres riavranno un Centro di donazione e raccolta del sangue. La vicenda si dipana lungo due direttrici che avrebbero dovuto incontrarsi molto prima: le direttive europee recepite ed armonizzate in norme nazionale relativamente alla donazione di sangue e plasma e le sorti del Presidio sanitario Asl di Via La Pira”.

“Partiamo dal primo punto. Le nuove disposizioni (Direttive europee recepite ed armonizzate in norme nazionali) in termini di requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi per l’accreditamento delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti, sono talmente avanzate e stringenti che hanno reso problematico per molte associazioni di volontariato di donatori di sangue l’adeguamento normativo a partire dall’anno 2015. Con la conseguenza dell’inutilizzabilità dei locali in cui si effettuavano i prelievi. E, quindi, la cessazione delle attività delle associazioni di volontariato: prima la Fratres di San Piero a Ponti poi l’Avis di Signa e la Fratres di San Mauro. Questa situazione ha interrotto una straordinaria esperienza di dono, solidarietà e carità espressione storica e intima della comunità locale: rischia di disperdere un patrimonio umano che si ritrova solo nel rapporto con il suo territorio e non è trasferibile presso le strutture ospedaliere”.

Vinattieri poi arriva alla seconda direttrice: “Negli anni scorsi la dirigenza dell’Asl 10 di Firenze ha messo in discussione l’esistenza del Presidio Sanitario di Signa con motivazioni ondivaghe (prima la necessità di reperire risorse mettendo in vendita l’immobile di via La Pira e successivamente l’esigenza di un ridimensionamento del personale e quindi dei servizi erogati) che ne hanno evidenziato la strumentalità ma anche la determinazione. Fino all’epilogo di un quasi completo svuotamento del Presidio Sanitario”.

“Si è configurata, quindi, una situazione rara in cui di fatto l’Asl ha privato i cittadini signesi di un proprio Presidio per mera logica economicista e di cassa. A fronte di tanta rozzezza, l’utilizzo di alcuni locali dell’ex Presidio Sanitario per la donazione e la raccolta del sangue avrebbe dato una risposta importante e, almeno in parte colmato un vulnus. Dando la possibilità della creazione di una nuova unità di raccolta intercomunale di sangue e plasma; interrompendo il processo di progressivo svuotamento del Presidio di via La Pira; investendo il Comune di Signa di una centralità nel campo della donazione; cooperando per superare la cronica mancanza di sangue a livello di Regione Toscana”.

“Parlo al condizionale perché l’Asl 10 non solo non ha coniugato le diverse esigenze (locali a norma per le donazioni e “riempimento” del Presidio) ma ha ostacolato la loro composizione: con esose richieste economiche del tutto insostenibili da associazione di volontariato tese a svolgere un servizio sociale e pubblico. Anni persi e patrimonio di donatori disperso in un futuro indefinito. Con danni per tutti. Fino alla soluzione finale che, comunque, prevede un canone di cui si farà carico il Comune e di cui beneficerà l’Asl”.

“Quindi, alla fine, i cittadini signesi – conclude Vinattieri – dopo essere stati privati del Presidio sanitario da parte dell’Asl le pagheranno un canone per svolgere nei suoi locali un servizio di donazione che risponde ad una criticità del Sistema Sanitario Regionale Toscano. In questi difficili anni sono orgoglioso del lavoro del gruppo consiliare che rappresento che costantemente ha proposto e sollecitato soluzioni”.