Vivere insieme conviene: a Signa arriva il progetto “abitare solidale”

SIGNA – In tempi di crisi c’è chi si ritrova da solo con una casa grande e non riesce a pagare le bollette. Chi invece non ha la casa e ha difficoltà a sostenere le spese di un affitto. Perché non unire le forze e vivere insieme? E’ questo il senso del progetto “Abitare solidale” […]

SIGNA – In tempi di crisi c’è chi si ritrova da solo con una casa grande e non riesce a pagare le bollette. Chi invece non ha la casa e ha difficoltà a sostenere le spese di un affitto. Perché non unire le forze e vivere insieme? E’ questo il senso del progetto “Abitare solidale” promosso da Auser e Comune di Firenze e dal Comune di Signa in collaborazione con la Pubblica Assistenza di Signa, Caritas e Auser di Signa, Misericordia di San Mauro, Artemisia e la sezione Le Signa di Unicoop Firenze. Il progetto, che nel territorio della provincia di Firenze, conta già 185 convivenze attive, approda ora anche nella piana. Stamani a presentare il progetto c’era l’assessore alle Politiche per la casa Federico La Placa, il responsabile di “Abitare solidale” Gabriele Danesi, il presidente della Pubblica Assistenza Sandro Fois e il volontario Andrea Biagi, dall’Auser signese Norma Lupo De Palma.

“L’idea è nata subito dopo l’incontro con Danesi – spiega l’assessore La Placa – perché il progetto ci sembra un’ottima risposta al problema abitativo, al quale i Comuni non possono da soli dare risposte, anche perché le risorse a disposizione degli enti locali sono sempre meno. Pensiamo soprattutto alle famiglie che non riescono a conciliare lavoro e cura dei figli o agli anziani che si ritrovano da soli in una casa grande: mettendo a disposizione uno spazio della loro abitazione si può trovare un’altra persona, che per esempio può essere in difficoltà perché ha perso il lavoro e non riesce ad affittare un appartamento”. Il progetto prevede una prima fase di accoglimento delle richieste e poi di valutazione “di compatibilità” tra le varie esigenze. A quel punto vengono fissati degli incontri tra chi ha l’abitazione e l’aspirante ospite e, se si trovano d’accordo sulle varie esigenze e percorsi comuni, comincia un mese di convivenza sperimentale, seguita dai volontari e dal team di “Abitare solidale” che conta varie professionalità, tra cui solciologi, psicologi, architetti e persino un organizzatore di eventi. Perché questo dovrebbe essere, nelle intenzioni di chi ha ideato il progetto, un percorso anche di opportunità positive, anche dal punto di vista personale.

“Terminata questa fase in cui le due parti appurano se la convivenza può funzionare – spiega Danesi, creatore del progetto – procediamo a stendere un contratto di comodato di uso gratuito dell’immobile che, essendo una scrittura privata, può essere interrotto in ogni momento, qualora una o entrambe le parti lo vogliano, con un preavviso dai 30 ai 90 giorni. Le situazioni sono fluide, può essere che l’ospite ad esempio trovi lavoro o comunque che anche le situazioni personali mutino e la convivenza non funzioni più. Sicuramente noi del progetto stiamo attenti a diversi fattori: non vogliamo che la convivenza sia un modo per mascherare subaffitti o rapporti tipo badante. Deve essere un rapporto voluto da entrambe le parti e in cui sia il proprietario di casa sia chi ci va a vivere trovino dei vantaggi”. Che non sono ovviamente solo economici. Ad esempio un anziano solo può avere una persona in casa che, oltre a contribuire le spese, possa aiutarlo nelle mansioni quotidiane o essere una fonte di sicurezza psicologica, anche solo nella presenza notturna. “Nel caso in cui le richieste provengano da soggetti che sono stati in cura a servizi sociali o che hanno percorsi di difficoltà familiari alle spalle – spiega sempre Danesi – ovviamente verrà appurato che le situazioni siano state risolte prima di avviare i contatti per una eventuale convivenza”.

Chiunque sia interessato a fare questa esperienza può chiedere informazioni al numero verde 800.99.59.88 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e al cellulare 3204317644 dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20; mail: abitaresolidaleauser@gmail.com.