La “Leopolda 2015” vista con gli occhi della Piana fra politica e gadget

SESTO FIORENTINO – C’è stata e c’è anche oggi tanta Piana alla sesta edizione della “Leopolda”. Almeno quella che abbiamo incontrato noi in quella che il presidente del consiglio e segretario Pd Matteo Renzi considera “casa” sua. Una “Leopolda” che quest’anno è arrivata all’età della prima elementare e che rispetto al passato, già all’entrata, mette in […]

SESTO FIORENTINO – C’è stata e c’è anche oggi tanta Piana alla sesta edizione della “Leopolda”. Almeno quella che abbiamo incontrato noi in quella che il presidente del consiglio e segretario Pd Matteo Renzi considera “casa” sua. Una “Leopolda” che quest’anno è arrivata all’età della prima elementare e che rispetto al passato, già all’entrata, mette in evidenza alcuni cambiamenti: i controlli serrati, con la richiesta di esibire un documento tutte le volte che si varcava la porta d’ingresso o anche della sala stampa, e l’accento più marcatamente romano, per la presenza di tantissimi giornalisti provenienti dalla capitale ma anche per la strada che in questi anni la “casa” dei “rottamatori” ha fatto. Morale: boom di presenze per dare vita a un viaggio, nella “terra degli uomini” (così come è riportato sul pass d’ingresso), che punta sicuramente a proseguire anche in futuro. E così il nostro viaggio all’interno della “Leopolda” è stato anche l’occasione per incontrare alcuni dei politici che di solito incrociamo nei Comuni di “casa nostra”: il sindaco di Campi Emiliano Fossi, l’ex sindaco di Sesto Sara Biagiotti, il capo gruppo Pd in consiglio comunale a Signa Andrea Marretti. Ma anche il vice-sindaco di Lastra a Signa Leonardo Cappellini, sempre da Lastra a Signa Gianni Taccetti, adesso impegnato nella segreteria dell’assessore regionale Stefano Ciuoffo, il segretario del Pd signese Gabriele Scalini, il coordinatore di Adesso Prato (ma con un’attività sul territorio di Sesto Fiorentino) Andrea Dominijanni proprio perchè, come è stato detto da più parti, “passano gli anni ma lo spirito è sempre quello della prima edizione: un confronto e un incontro fra persone che credono nel valore della politica”. In prima fila dalla Piana anche i volontari della Misericordia di San Mauro e della Misericordia di Sesto, pronti a intervenire a ogni chiamata di soccorso. E naturalmente tanti colleghi, tablet e telefono sempre accesi per raccogliere tutte le sensazioni provenienti dal palco della “Leopolda” e, in alcuni casi, sul posto anche per “chiudere qualche spiffero”. Con buffet d’ordinanza, gadget in vendita, anche natalizi e la diretta no stop della manifestazione trasmessa da Rtv38. Oltre naturalmente agli interventi, tanti, con uno spazio massimo consentito per parlare di cinque minuti ciascuno. Ma questa è la “Leopolda”, un concentrato di “parlate” e di incontri, con alcuni che si ritrovano anno dopo anno, restando magari in contatto sui vari social, e altri che invece si sono incontrati di nuovo dopo poche settimane. Dopo un paio d’ore però ce ne siamo andati mentre dentro la “Leopolda” cresceva l’attesa per l’arrivo del ministro Boschi. E fuori del cancello, di fronte a un paio di poliziotti incuriositi, due donne di mezza età, fra il serio e il faceto, chiedevano il perchè di tutta quella gente a Firenze. Ma anche questa, se vogliamo, è la “Leopolda”.