28 esuberi alla Gkn di Campi. Londra vuole ripulire i conti del settore auto prima di un rilancio in Borsa dei titoli Hitech

CAMPI BISENZIO – Lunedì 10 giugno i sindacati della Gkn di via Cervi incontreranno la parte industriale mella sede fiorentina di Confindustria dopo che, givoedì scorso, la direzione aziendale aveva annunciato 28 esuberi nello stabilimento campigiano della multinazionale britannica. La Rsu aziendale, nel commentare con preoccupazione l’annuncio, intende avere tutte le informazioni possibili prima di […]

CAMPI BISENZIO – Lunedì 10 giugno i sindacati della Gkn di via Cervi incontreranno la parte industriale mella sede fiorentina di Confindustria dopo che, givoedì scorso, la direzione aziendale aveva annunciato 28 esuberi nello stabilimento campigiano della multinazionale britannica.
La Rsu aziendale, nel commentare con preoccupazione l’annuncio, intende avere tutte le informazioni possibili prima di instaurare qualsiasi tavolo di trattativa con la controparte. Sarebbe stata la stessa direzione aziendale ad annunciare che la decisione proverrebbe da Londra come risposta da parte della proprietà alla crisi generalizzata del mercato dell’auto.
GKNLa Gkn plc è una multinazionale britannica con sede a Londra, in Pall Mall, a poche centinaia di metri da Buckingham Palace. La Gkn è divisa in quattro divisioni tra cui la Driveline (quella a cui appartiene la Gkn campigiana) ma, negli ultimi mesi, pare che le strategie del gruppo siano maggiormente orientate su due divisioni emergenti: avionico e alta tecnologia.
In questo senso i britannici hanno stretto recenti accordi con paesi asiatici tra cui l’India dove hanno aperto alcune nuove fabbriche mentre con la Cina ha sottoscritto una joint venture con aziende locali per lo sviluppo di produzioni hitech proprio nel Paese della Grande muraglia.
La Gkn plc, che è quotata in borsa, intenderebbe presentarsi sul mercato con l’emissione di nuovi titoli ma per poterlo fare deve portare i conti a dimostrare una sicurezza tale della sua struttura da invogliare i grandi capitali ristagnanti nelle borse di tutti il mondo. Da qui la decisione di ridurre i costi del settore più debole, quello dell’auto, con la dichiarazione di 28 esuberi solo nello stabilimento di Campi.