FIRENZE – Al percorso di formazione al primo soccorso nelle scuole toscane, avviato sette anni fa e che ha già raggiunto 150 mila studenti e studentesse di ogni ordine e grado, le Misericordie della Toscana aggiungono ora uno specifico modulo dedicato all’educazione affettiva, perché anche questa oggi è una vera emergenza. Nasce così “ASSO affettività”, pensato per educare alle emozioni e all’affettività e differenziato in base alle età scolari, dall’infanzia alle superiori. “I fatti di cronaca, purtroppo frequenti, legati ad amori violenti, aggressioni, femminicidi, evidenziano l’importanza di una corretta educazione all’affettività nello sviluppo dell’essere umano fin dalla sua infanzia – dice Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale Misericordie della Toscana – educare persone nella loro interezza, sia dal punto di vista cognitivo che affettivo, è un compito difficile ma fondamentale che spetta alla famiglia, alla scuola e alla società intera. E dove c’è un bisogno, nelle nostre comunità, c’è l’impegno delle Misericordie”.
Il Ministero dell’istruzione ha lanciato un progetto indirizzato alle scuole di tutta Italia, di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne ed educazione all’affettività. Partirà come ora facoltativa ma potrebbe in futuro diventare materia scolastica. La Federazione delle Misericordie della Toscana ha per questo messo a punto, con i suoi formatori e grazie all’esperienza accumulata con ASSO, quattro percorsi, differenziati per età, per aiutare le scuole in questa importante sfida. Per la scuola dell’infanzia si tratta di un incontro di un’ora che vuole aiutare i bambini e le bambine di 5 anni a riconoscere consapevolmente le sensazioni vissute attraverso i cinque sensi, per sviluppare la capacità di comunicare le proprie esperienze, oltre a conoscere e riconoscere le emozioni. Nella scuola primaria (due ore, bambini di 10 anni) si punta ad aiutare a conoscersi fisicamente ed emotivamente, conoscere i cambiamenti connessi allo sviluppo fisico e cognitivo. Imparare a rispettarsi in quanto unici, valorizzando la cura di sé stessi. Per la secondaria di primo grado (due ore, 12-13 anni) il focus è sulla relazione con i coetanei, volta alla consapevolezza dei bisogni propri ma anche altrui, soffermandosi sull’importanza del rispetto dei comportamenti affettivi, ovvero la dignità individuale. Alle scuole superiori le 2 ore di incontro si concentrano sull’educazione affettiva con riguardo specifico ai rischi connessi all’immaturità anagrafica ed affettiva. Introduzione al tema della violenza di genere e dei comportamenti discriminanti, a partire dai primi segnali che, ancora oggi, troppe volte vengono giustificati o sottovalutati.