Al Teatro Manzoni “La donna fatta a pezzi”

CALENZANO – Trae spunto da una storia realmente accaduta “La donna fatta a pezzi”, lo spettacolo scritto e diretto da Filippo Renda che l’attore Antonio Fazzini porta in scena da venerdì 28 a domenica 30 settembre al Teatro Manzoni, venerdì e sabato alle 21.30 e domenica alle 16.30 (biglietti da 5 a 13 euro). Il racconto […]

CALENZANO – Trae spunto da una storia realmente accaduta “La donna fatta a pezzi”, lo spettacolo scritto e diretto da Filippo Renda che l’attore Antonio Fazzini porta in scena da venerdì 28 a domenica 30 settembre al Teatro Manzoni, venerdì e sabato alle 21.30 e domenica alle 16.30 (biglietti da 5 a 13 euro).

Il racconto “La donna fatta a pezzi” fa parte della raccolta “Nel cuore della notte algerina” di Assia Djebar, pubblicata in Italia nel 1998. La narrazione prende spunto dalla omonima novella delle “Mille e una notte” in cui Shahrazad racconta la storia di una giovane donna senza nome che sarà uccisa dal marito ebbro di una gelosia innescata da un equivoco. Ma, nel perfetto stile delle “Mille e una notte”, l’oggetto della narrazione diviene a sua volta voce narrante, in un susseguirsi di scatole cinesi, un dipanarsi articolato e avvincente di racconto nel racconto.

La scrittrice algerina, attraverso la sua narrazione superba, travolgente, poetica, ci porta per mano dalla Baghdad del mito, pervasa di erotismo e di profumi, a un’Algeria dei giorni nostri dove, non solo l’ignoranza non riconosce il valore del testo per eccellenza emblematico del mondo islamico, “Le mille e una notte”, ma addirittura tradisce “un hadith, una raccomandazione del Profeta, che recita: Cerca il sapere, foss’anche in Cina!”.

L’attualità del pensiero di Assia Djebar, la sua ricchezza, ci fornisce ancora oggi spunti per riflettere, per cercare di capire, per non arrenderci all’ignoranza che è madre di ogni intolleranza, di ogni violenza e matrigna della tolleranza e della civiltà.

Aiuto regia Martina Vianovi, allestimento e costumi Fedra Giuliani, disegno luci Andrea Narese, tecnico di allestimento Brando Nencini. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con la casa editrice Giunti, con il patrocinio dell’Istituto Francese di Firenze.