Alessio Di Carlo, “ritratto” di un mister fatto in casa

CALENZANO – La passione per il calcio, valori fondamentali come l’amicizia, una società che è la sua seconda famiglia. Questo, in estrema sintesi, il ritratto di Alessio Di Carlo, un allenatore… fatto in casa. Mister Di Carlo da dove inizia questa avventura in panchina? “L’avventura è iniziata quattro anni fa nella società del mio paese, […]

CALENZANO – La passione per il calcio, valori fondamentali come l’amicizia, una società che è la sua seconda famiglia. Questo, in estrema sintesi, il ritratto di Alessio Di Carlo, un allenatore… fatto in casa.

Mister Di Carlo da dove inizia questa avventura in panchina?
“L’avventura è iniziata quattro anni fa nella società del mio paese, La Querce, dove sono nato, cresciuto e dove tuttora vivo. Affiancavo Leonardo Pettinari alla guida della prima squadra. E oltre a essere un caro amico, Leonardo mi è stato di grande aiuto, ispirando il modo e la “filosofia” di calcio. La svolta c’è stata verso il termine della scorsa stagione. La classifica non era delle più rosee e quando è così sappiamo che a farne le spese è l’allenatore. A poche giornate dalla fine ho avuto questa grande chance che si è conclusa con la salvezza”.

Cosa ha provato quando le hanno chiesto di restare in panchina anche quest’anno?
“Chiaramente tanta felicità, il lavoro degli anni precedenti è stato premiato”.

Poi però è iniziato il lavoro e….
“E’ iniziato il lavoro e alla felicità si è aggiunto un po’ di timore: la prima esperienza al timone di un gruppo, una squadra rinnovata nell’organico, l’impatto non è stato facile. Fino a Natale le prestazioni c’erano ma i risultati scarseggiavano. A queste difficoltà si aggiungeva quella di mantenere le parti; con molti dei miei calciatori c’è prima di tutto un legame di amicizia. Credo però di essermi guadagnato tutto questo giorno dopo giorno. Sono un gruppo di ragazzi e una società che vivono di pura passione”.

Inizio difficile, poi la squadra ha ingranato:
“Dopo la sconfitta per 4-1 con il Prato 2000 è scattato qualcosa e abbiamo ottenuto venti punti nelle ultime nove partite. Un ruolino di marcia impressionante”.

Cosa c’è nel futuro di mister Di Carlo?
“Ci sono La Querce e le partite che restano da qui alla fine della stagione, la matematica ancora non ci salva”.

Un grazie particolare a…?
“A Leonardo Pettinari e a Massimo Oriti che è l’anima di questa squadra, persona di esperienza che fino a pochi anni fa ha giocato in categoria e vive l’ambiente de La Querce da una vita. E’ un punto di riferimento per me, per i ragazzi e per lo staff e abbiamo un rapporto speciale. Gli devo tanto”.