“Amleto take away” al Teatro delle Arti

LASTRA A SIGNA – Lo spettacolo con cui Gianfranco Berardi si è aggiudicato il Premio Ubu 2018 come miglior attore: affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni, “Amleto Take Away” va in scena venerdì 21 ottobre al Teatro delle Arti. Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari portano sul palco una riflessione ironica […]

LASTRA A SIGNA – Lo spettacolo con cui Gianfranco Berardi si è aggiudicato il Premio Ubu 2018 come miglior attore: affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni, “Amleto Take Away” va in scena venerdì 21 ottobre al Teatro delle Arti. Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari portano sul palco una riflessione ironica e amara nata dall’osservazione della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. Punto di partenza sono le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove “tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva. Tutto è schiacciato fra il dolore della gente e le temperature dell’ambiente, fra i barbari del nord e i nomadi del sud. Le generazioni sono schiacciate tra lo studio che non serve e il lavoro che non c’è, fra gli under 35 e gli over 63, fra avanguardie incomprensibili e tradizioni insopportabili…”. In questo percorso si inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto di Shakespeare. Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di “Amleto take away” procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. 

È consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter e di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà. Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro. “To be o FB, questo è il problema! Chiudere gli occhi e tuffarsi dentro sé e accettarsi per quello che si è, isolandosi da community virtuali per guardare da vicino e cercare di capire la realtà in cui si vive? O affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti, grazie all’app di photoshop? Dimostrare ad ogni costo di essere felici mettendo dei ‘mi piaci’ sui profili degli amici. Pubblicare dei tramonti un bel piatto di spaghetti o gli effetti della pioggia tropicale, sempre tesi anche al mare con un cocktail farsi un selfie perché il mondo sappia, dove sono, con chi sono, e come sto. Apparire, apparire, apparire, bello, figo, number one e sentirsi finalmente invidiato. To be or fb, this is the question”.

Inizio dello spettacolo alle 21, biglietti da 5 a 15 euro, riduzioni per over 65, under 26, soci Coop, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso. Prevendite suwww.ticketone.it e nei punti vendita di Boxoffice Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita, compresa la Coop Lastra a Signa. Prevendite anche presso il teatro delle Arti (da lunedì a venerdì orario 10-14 – martedì, giovedì e venerdì anche 14-17) e la sera di spettacolo dalle 19.