Bar Crossover, i residenti del condominio chiedono il rispetto delle regole

SESTO FIORENTINO – Il bar può restare aperto anche 24 ore al giorno, ma nel rispetto delle regole. A chiederlo sono i residenti nel condominio che hanno scritto a Piananotizie in relazione all’articolo pubblicato ieri sul “rischio chiusura del bar Crossover” di via Donatello, all’angolo con viale Michelangelo, e che si definiscono “quei ‘brutti’ e ‘cattivi’ condomini […]

SESTO FIORENTINO – Il bar può restare aperto anche 24 ore al giorno, ma nel rispetto delle regole. A chiederlo sono i residenti nel condominio che hanno scritto a Piananotizie in relazione all’articolo pubblicato ieri sul “rischio chiusura del bar Crossover” di via Donatello, all’angolo con viale Michelangelo, e che si definiscono “quei ‘brutti’ e ‘cattivi’ condomini che vogliono far chiudere ad ogni costo il bar CrossOver”.

Nella lettera inviata alla redazione vengono chiariti alcuni aspetti, tra cui gli orari di chiusura del locale: “Raramente – dicono – si è verificata la chiusura del bar alle 24 durante la settimana, per non parlare dello sforamento oltre le 1.30 del week end” ma, aggiungono, “possono restare aperti anche tutta la notte purché nel rispetto delle regole. Quelle regole che abbiamo richiesto ormai tre anni fa direttamente al gestore/proprietario”. “Alle richieste di moderare i rumori notturni – spiegano – la risposta è sempre stata la stessa: “Scendete voi, vediamo se vi danno retta” . Anche la stessa proprietà riscontrava un eccesso di confusione tanto da intervenire, con le dipendenti, per placare gli animi”. E ancora: “C’è stato un incontro negli uffici dell’amministratore di condominio alla presenza del titolare del locale e una delegazione di condomini, trovando un accordo: chiusura alle 24 durante la settimana (alle 1 venerdì e sabato), in ogni modo dalle 23.30 nessuno sotto il tendone, purtroppo la sera stessa (era un giorno infrasettimanale) hanno chiuso alle 1.30 con tanto di urla e risate sguaiate sotto il tendone”.
I condomini si sono quindi rivolti a un legale e alle forze dell’ordine: “Abbiamo intrapreso la strada degli esposti che hanno generato dei controlli e rilevamenti fonometrici (commissionati dallo stesso bar). Il quadro che ne è venuto fuori è stato fortemente penalizzante per il bar: dovevano fare un’opera di bonifica acustica sull’intero locale, anche al primo piano dove ci sono la sala da pranzo e le cucine oltre a chiudere l’accesso al tendone dopo un certo orario. Questa ordinanza risale ormai a maggio del 2016 producendo continui rinvii da parte del gestore nel mettersi in regola. In ogni modo il problema è alla base: come si può far aprire e dare le autorizzazioni per un locale all’interno di un condominio quando la sala da pranzo è ricavata da un appartamento?”.

“Una situazione che è andata avanti per anni, – aggiungono – la nostra è una residenza in cui abitano anziani e famiglie con bambini, ci vuole rispetto. E’ pura demagogia vedere una raccolta di firme per la non chiusura da parte degli stessi clienti che fanno confusione, perché non si sono dati una regolata quando li è stato richiesto?”.