Boretti (Pd) “Matrimonio per chi lo desidera, ma servono norme”

CALENZANO – “Matrimonio per chi lo desidera e per chi si ama, l’Italia smetta di rinviare la scelta per l’estensione dei diritti a tutte le coppie, a prescindere dalla loro composizione”. E’ quanto sostiene la candidata al consiglio regionale per il Pd, Vanessa Boretti in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia che si è tenuta […]

CALENZANO – “Matrimonio per chi lo desidera e per chi si ama, l’Italia smetta di rinviare la scelta per l’estensione dei diritti a tutte le coppie, a prescindere dalla loro composizione”. E’ quanto sostiene la candidata al consiglio regionale per il Pd, Vanessa Boretti in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia che si è tenuta ieri, 17 maggio.
“Proprio ieri sera, finalmente, ho avuto modo di vedere il film di Ingrid e Lorenza, due donne che raccontano la loro storia d’amore, il loro progetto di vita, che diventa anche un progetto politico: unirsi in matrimonio – dice Boretti – Per farlo, sono costrette a recarsi in Svezia, paese del quale Ingrid ha la cittadinanza, insieme a quella italiana, e che, con molti altri paesi europei, riconosce questo diritto. Guardando il film si ride, ci si commuove e si pensa, soprattutto, a quanto lavoro ci sia da fare in Italia: molte amministrazioni locali da tempo lavorano in collaborazione con le scuole per diffondere una sana cultura di genere e perché, ragazzi e ragazze, crescano nel reciproco rispetto delle diversità”. Secondo Boretti questo non è solo un “lavoro culturale” ma “occorrono anche le norme”
“Penso che non sia più rinviabile una legge che consenta a chiunque lo voglia, a prescindere dalla composizione della coppia, di potersi sposare – dice Boretti – La mia idea è che si debba estendere a tutti il matrimonio civile. Niente formule strane, niente sottogruppi, possibilità per chi vuole di unirsi in matrimonio. Mi sembrerebbe la strada più veloce, a patto che ve ne sia la volontà politica.Vorrei che la Regione Toscana fosse protagonista in questa battaglia di civiltà e che assumesse una centralità nel porre con forza e determinazione la questione al Parlamento che, invece, ancora non dà segnali su questo. Le associazioni e le organizzazioni LGBT lavorano da sempre su questi temi ma è una battaglia che riguarda tutte e tutti noi, riguarda l’Italia intera e dobbiamo fare la nostra parte”.