SESTO FIORENTINO – Sarebbe la salmonella Strathcona la causa dei casi di infezione avvenuti alla fine di settembre scorso in alcuni bambini che avevano usufruito dei pasti della mensa scolastica nei Comuni della Piana Fiorentina. E’ quanto emerso nel corso della riunione della sesta e della quarta commissione riunite ieri in Municipio a cui hanno partecipato il presidente della sesta commissione Daniele Brunori e il vicepresidente della quarta commissione Claudio Cozzi Fucile, il sindaco Lorenzo Falchi e i dirigenti della Asl Toscana Centro dipartimento prevenzione Renzo Berti, Luca Cianti e Giovanni Nardone e l’amministratore unico di Qualità e Servizi Filippo Fossati. Gli accessi al Pronto soccorso, ha ricordato il vice direttore Nardone, “sono stati 99, mentre 24 i ricoveri”. Dati, hanno spiegato dalla Asl, aggiornati al 22 novembre scorso. A preoccupare è il particolare tipo di salmonella, Stratchona appunto, che è stata trovata anche in Europa.
“E’ stato identificato un particolare tipo di Salmonella Stratchona, – ha spiegato Renzo Berti, direttore del dipartimento – è un germe che sta avendo una certa popolarità in altre situazione analoghe non solo in Italia, ma anche all’estero. Su questo tema c’è stata una particolare attenzione da parte della Regione e anche dal Ministero e ne è scaturito un provvedimento che ha consentito di concentrare l’attenzione nazionale delle aziende che si occupano delle mense locali di monitorare con particolare attenzione questa vicenda. L’alimento che è stato fortemente sospettato è il pomodorino siciliano”.
“Il Ministero della salute ha preparato un documento sul consumo dei prodotti ortofrutticoli crudi. – ha spiegato Nardone – E’ stata una novità: prima la salmonella era legata a prodotti quali uova, carne, il mondo dell’ortofrutticolo non era mai stato indagato. Dalla nostra segnalazione sono partiti dei controlli anche nelle altre regioni italiane e soprattutto in quella più interessata che è la Sicilia. I nostri dati sono serviti a livello europeo a tracciare il percorso di questa salmonella in giro per l’Europa perché c’è stata in Austria, Germania, Danimarca. Con questo tipo di lavoro si è creato una sorta di alert per il Ministero e per i colleghi delle altre Regioni per indagare bene questo mondo nuovo”.
Un punto di riflessione è stato quello dei tempi. La Asl ha fatto sapere che è venuta a conoscenza dei casi il mercoledì successivo quando anche Qualità e Servizi ha deciso di chiudere il centro cottura. “Dal Meyer – hanno detto i dirigenti Asl – fino a giovedì avevamo 10 notifiche”. Ci sarebbe stato un vuoto temporale che, è stato concordato in commissione: “Dovrebbe essere superato trovando un sistema che permetta di intervenire prima affinché casi del genere non si ripetano”.