Cavalli, ufficializzata la procedura di trasferimento a Milano per i 170 lavoratori

SESTO FIORENTINO – E’ stata ufficializzata la procedura di trasferimento per i 170 lavoratori della Cavalli dell’Osmannoro. La lettera è ‘ arrivata dalla dirigenza ai sindacati e venerdì 22 maggio, alle 14.30, si svolgerà un incontro tra sindacati e azienda nella sede di Confindustria a Firenze. “Nell’era digitale e del Covid19 la nuova Roberto Cavalli […]

SESTO FIORENTINO – E’ stata ufficializzata la procedura di trasferimento per i 170 lavoratori della Cavalli dell’Osmannoro. La lettera è ‘ arrivata dalla dirigenza ai sindacati e venerdì 22 maggio, alle 14.30, si svolgerà un incontro tra sindacati e azienda nella sede di Confindustria a Firenze.

“Nell’era digitale e del Covid19 la nuova Roberto Cavalli è l’unica azienda nel paese che pensa che sia strategico trasferire 170 famiglie da Firenze a Milano perchè li c’è la gestione dei servizi digitali – dicono i segretari di Femca-Cisl e Filctem-Cgil Firenze, Mirko Zacchei e Luca Barbetti -. Crediamo, pur non essendo noi imprenditori, che tutte le aziende stiano dicendo l’opposto: proprio grazie al digitale e per le esigenze indotte da questa particolare situazione si sta valorizzando il valore e l’importanza del lavoro a distanza. Peraltro questo non è il caso: siamo in presenza di un azienda fiorentina con sede propria per la quale la nuova proprietà ipotizza una chiusura senza ragioni tecnico economiche, senza un piano di sviluppo e rilancio dell’azienda e senza una ragione reale, a meno che non si ritenga che non sia compatibile con la vocazione del territorio”.
“E’ chiaro a tutti – proseguono Zacchei e Barbetti – che così non è: sono sempre di più le aziende della moda che scelgono Firenze e il suo territorio. Una scelta che rischia di tradursi in un vero e proprio licenziamento collettivo mascherato. A tutto questo ci opporremo con ogni mezzo coinvolgendo tutte le istanze del territorio e su questo affronteremo la discussione a partire dal prossimo incontro”.
C’è anche un’altra cosa che non è andata già a Zacchei e Barbetti è l’anticipazione di una parte del piano industriale ad alcune testate giornalistiche. “Questo atteggiamento dell’azienda – proseguono i due sindacalisti – getta ulteriori ombre e perplessità su quanto la proprietà della Roberto Cavalli stia facendo rispetto alle decisioni sul sito di Firenze. Non è vero neppure che il trasferimento a Milano ‘era annunciato da mesi’: nessuna comunicazione o annuncio è mai stato fatto, se non informalmente nella riunione del 20 aprile 2020 e poi confermato in Regione il 30 aprile; così come mai c’è stata chiarezza rispetto alle finalità e ai contenuti precisi del piano. Forse l’azienda pensa di aver in qualche modo ‘illustrato’ i piani con i colloqui individuali fatti ad alcuni lavoratori del sito di Firenze nel mese di febbraio? Ad alcuni lavoratori era stato infatti disgraziatamente chiesto se fossero disponibili ad un eventuale trasferimento a Milano”.
“Questa modalità di gestione invece può avere profili di comportamento antisindacale. Chiediamo all’azienda – concludono Zacchei e Barbetti – di cambiare immediatamente atteggiamento, ristabilendo modalità corrette di confronto con i lavoratori e i loro rappresentanti, per poter avere una corretta e regolare trattativa e gestione delle dinamiche sindacali”.