Celebrazioni del 4 novembre. Falchi “combattiamo con la democrazia i nazionalismi”

SESTO FIORENTINO – Una leggera pioggia ha accompagnato questa mattina le celebrazioni della Giornata delle Forze Armate che si è conclusa in piazza Vittorio Veneto, dove era in corso il mercatino del piccolo antiquariato. La Banda musicale di Sesto Fiorentino ha scandito i momenti della celebrazione. Il sindaco Lorenzo Falchi ha deposto la corona d’alloro […]

SESTO FIORENTINO – Una leggera pioggia ha accompagnato questa mattina le celebrazioni della Giornata delle Forze Armate che si è conclusa in piazza Vittorio Veneto, dove era in corso il mercatino del piccolo antiquariato. La Banda musicale di Sesto Fiorentino ha scandito i momenti della celebrazione. Il sindaco Lorenzo Falchi ha deposto la corona d’alloro al Monumento in piazza del Comune e subito dopo si sono tenuti gli interventi del presidente della sezione Anpi di Sesto Fiorentino e il sindaco Falchi che ha ringraziato della loro presenza la rappresentanza dell’associazione nazionale carabinieri, dell’Associazione Nazionale Alpini, all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Polizia municipale. “Il 4 novembre è una data molto importante nella storia del nostro Paese – ha detto il sindaco – quest’anno cade il centenario della conclusione della Prima Guerra mondiale e la data assume un valore ancora più forte”. Il sindaco ha poi ricordato che cento anni sono tanti e non abbiamo più una testimonianza diretta di chi ha partecipato a quella guerra. “Dobbiamo stare attenti che il passaggio del tempo e l’allontanarsi da quegli avvenimenti – ha aggiunto Falchi – non faccia venire meno anche i valori che da quei tragici fatti dobbiamo trarre insegnamento”. Il sindaco ha poi ricordato a tutti di affacciarsi a vedere nell’atrio del palazzo comunale l’elenco dei nomi di quei cittadini, dei sestesi morti durante la Prima Guerra mondiale. “Dobbiamo saper imparare da quanto è successo – ha aggiunto il sindaco – dopo la Prima Guerra mondiale il mondo provò a dare una risposta con la società delle nazione con l’idea di dare un valore alla pace, al tentare di risolvere i conflitti senza la guerra e la violenza. Sappiamo che quel tentativo non ha funzionato. Già nella costruzione della pace erano insiti tutti i germi che avrebbero portato alle dittature, alla preparazione della Seconda Guerra mondiale. Oggi vediamo alcuni di quei germi che hanno portato a sconvolgere il mondo come la nascita dei nazionalismi e la superiorità di un Paese rispetto ad un altro. Questo dobbiamo provare a combatterlo con le armi che abbiamo a disposizione quelle pacifiche e della democrazia e della nostra Costituzione, del dibattito e del confronto”.