Centro massaggi “a luci rosse”: arrestato un cinese

SESTO FIORENTINO – I finanzieri del Gruppo di Firenze hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di sequestro preventivo emessa dal Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Firenze, Matteo Zanobini, su richiesta Procura della Repubblica, nei confronti di un cittadino cinese, 23 anni, che gestiva un “centro massaggi” in […]

SESTO FIORENTINO – I finanzieri del Gruppo di Firenze hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di sequestro preventivo emessa dal Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Firenze, Matteo Zanobini, su richiesta Procura della Repubblica, nei confronti di un cittadino cinese, 23 anni, che gestiva un “centro massaggi” in via Pratese. Infatti, in seguito agli approfondimenti ispettivi eseguiti, anche di natura economico-finanziaria,  era emerso che nei locali del “centro massaggi” si potevano ricevere prestazioni sessuali. Tutto ciò è scaturito da una serie di controlli tributari eseguiti dalle Fiamme Gialle per verificare la regolarità dell’emissione di scontrini e ricevute fiscali nonché il rispetto della normativa in materia di lavoro nei confronti, fra gli altri, di diverse attività di “centri massaggi” gestiti a loro volta da cittadini cinesi. E proprio durante uno di questi controlli, all’interno di uno dei locali ispezionati, sono state identificate tre donne, anche loro cinesi, una delle quali minorenne, trovate in abiti intimi. A quel punto i controlli sono proseguiti e nel “centro massaggi” sono stati rinvenuti anche contraccettivi, pillole “del giorno dopo”, ricevute di pagamento delle inserzioni su vari siti Internet, relative alla stessa attività e un tablet contenente le conversazioni via chat con i molteplici clienti, con tanto di relativo tariffario delle prestazioni. Le attività investigative, svolte sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore Vito Bertoni, hanno permesso di ricostruire la sistematica attività di sfruttamento della prostituzione, anche minorile, organizzata “professionalmente” dal giovane cinese, il quale gestiva il lavoro delle ragazze, impiegate anche 12 o 13 ore al giorno, trattenendo la metà dei compensi ricevuti dai clienti. Il “centro massaggi” inoltre era utilizzato come vera e propria abitazione, sia per le ragazze che per l’uomo, essendo dotato di singole stanze con materassi, vasche da bagno, armadi per gli indumenti e una cucina. Alla luce degli elementi raccolti, quindi, il Gip ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere per il giovane cinese e il sequestro preventivo dei locali del falso “centro massaggi”. Le attività delle Fiamme Gialle tuttavia proseguiranno al fine di ricostruire il reale volume d’affari, sottoponendo così a tassazione i proventi derivanti da tale attività illecita.