Cgil e Fisac: “Nel lockdown, in provincia di Firenze, il dato dell’incremento della Cig è uno dei più alti d’Italia”

FIRENZE – Boom di Cassa integrazione e di depositi a Firenze: è quello che è emerso da uno studio Lab Fisac presentato oggi al convegno “Quale finanza per la Città metropolitana di Firenze?”. Con un appello, da parte della Cgil, alla stessa Città metropolitana: “Il modello di sviluppo di Firenze basato su turismo ed export […]

FIRENZE – Boom di Cassa integrazione e di depositi a Firenze: è quello che è emerso da uno studio Lab Fisac presentato oggi al convegno “Quale finanza per la Città metropolitana di Firenze?”. Con un appello, da parte della Cgil, alla stessa Città metropolitana: “Il modello di sviluppo di Firenze basato su turismo ed export è in crisi, ne serve uno nuovo, più sostenibile. Per la ripresa, puntiamo su fondi europei e sul ruolo del settore finanziario privato nel rilanciare gli investimenti privati”.

Secondo lo studio Lab Fisac Cgil, l’area metropolitana di Firenze è uscita bene dalla precedente crisi, ma quella attuale colpisce soprattutto export e turismo che erano i settori trainanti. Nel lockdown, in provincia di Firenze il dato dell’incremento della Cig è uno dei più alti d’Italia: +2.223,7% di ore autorizzate tra aprile 2020 e la media di aprile 2009-2014. I rischi per l’occupazione a Firenze, in assoluto, sono i più alti della Toscana: tra 2019 e 2020 si potrebbero perdere circa tra i 20.000 e i 25.000 posti di lavoro. Sempre nel lockdown, i depositi a Firenze tra marzo e aprile sono cresciuti di 804 milioni di euro, mentre l’incremento pro capite dei depositi tra marzo e aprile è salito da 692 milioni del 2018 a 795 quest’anno. Infine, il Decreto liquidità del Governo: sono 23.855 le operazioni coi fondi che tramite le banche hanno finanziato le imprese, per un importo di circa un miliardo e 800 milioni di euro (l’importo finanziato medio è sui 76mila euro, inferiore solo a Prato e Pisa in Toscana).

Lo studio è stato presentato stamani nel corso del convegno organizzato da Fisac Cgil e Cgil Firenze presso la Camera del lavoro di Firenze, a cui hanno partecipato Roberto Errico (Lab Fisac Cgil nazionale), Elena Battaglini (ricercatrice senior Fondazione Di Vittorio), Yuri Domenici (Fisac Cgil Firenze), Brenda Barnini (vice-sindaco della Città metropolitana fiorentina), Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze) ed Elena Aiazzi (Cgil Firenze).

“Le ricadute economiche e sociali del crollo di questo modello di sviluppo – si legge in una nota – sono impressionanti. Il Pil della Città metropolitana di Firenze potrebbe scendere del 12%, con conseguente aumento del tasso di disoccupazione sino all’8%, dovuto in particolare proprio al crollo dell’industria turistica. Le previsioni per il 2021 ci dicono che una ripresa ci sarà, ma sarà parziale e a macchia di leopardo, con alcuni settori (turismo, ristorazione e moda) che risentiranno ancora degli effetti della crisi e delle misure per arginare la diffusione del virus. Tuttavia, siamo convinti che la crisi rappresenti anche un’opportunità per costruire un nuovo modello di sviluppo, sfruttando anche il nuovo quadro politico europeo, dove all’abbandono delle perniciose politiche di austerità si è accompagnata la storica decisione di costruire, attraverso il Recovery fund, un percorso per rilanciare gli investimenti pubblici stimolando anche quelli privati”.