Colzi (Pd): “Avanti senza paura verso le elezioni”

Il “fantasma” di Matteo Renzi, tirato di continuo in ballo dopo l’esito delle urne per il Pd, aleggia anche a Campi Bisenzio. La “Piana bersaniana”, infatti, ha fatto registrare un consistente arretramento in termini di voti  e il “post elezioni politiche” ha rappresentato l’occasione giusta anche per fare una chiacchierata con Alessio Colzi (al centro […]

Il “fantasma” di Matteo Renzi, tirato di continuo in ballo dopo l’esito delle urne per il Pd, aleggia anche a Campi Bisenzio. La “Piana bersaniana”, infatti, ha fatto registrare un consistente arretramento in termini di voti  e il “post elezioni politiche” ha rappresentato l’occasione giusta anche per fare una chiacchierata con Alessio Colzi (al centro nella foto), capo gruppo Pd in consiglio comunale e fra i promotori del comitato per Renzi alle primarie dello scorso novembre.

Partiamo dai risultati delle politiche:

“Non sopravvaluterei né i demeriti di Bersani, né i meriti di Berlusconi e Grillo così come non mi sembra neanche il momento giusto per fare sciacallaggio politico nei confronti dello stesso Bersani e una certa idea di partito. E’ oggettivo tuttavia che il crollo di consensi registrato dal 2008 ad oggi ma anche l’aver ritardato l’emergere del rinnovamento coagulato intorno alla figura di Renzi alle primarie sia da addebitare a chi, a livello locale e nazionale, ha voluto un Pd che somigliasse di più alla sinistra storica italiana che al progetto di rinnovamento lanciato da Veltroni cinque anni fa”.

E’ evidente che domenica e lunedì scorsi alle urne il “peso” del sindaco di Firenze non sia stato indifferente…

“Il ruolo di Matteo Renzi è stato decisivo per ridare entusiasmo al Pd e a chi ormai era “anestetizzato” da una linea politica troppo prudente. E le primarie per l’elezione del candidato sindaco a Campi Bisenzio sono state l’esempio più eclatante in tal senso, un appuntamento per cui è stata decisiva la battaglia di un gruppo di persone che per un anno si sono battute proprio perché le primarie venissero fatte, rimettendoci anche a livello personale. E’ stata una scelta lungimirante, che ha pagato sia con il voto di novembre, sia con il grande risultato ottenuto da Renzi in tutta la Toscana, con il risultato che altrimenti astensione e “grillismo” avrebbero avuto sicuramente maggiore risalto”.

Quella che stiamo vivendo è…

“Una fase, non solo politica, molto convulsa, frutto di una legge elettorale infame. Quello che serve adesso è un governo “a tempo” che consenta l’elezione del presidente della Repubblica, una nuova legge elettorale che permetta a chi vince di governare davvero ma che si occupi anche della ripresa economica del nostro paese. Personalmente non credo debba essere Bersani il nuovo primo ministro; certamente dovrà essere indicato dal Pd ma al tempo stesso essere anche il più possibile super partes”.

E per quanto riguarda il Pd?

“Devo riconoscere che un buon ricambio nel partito comunque c’è stato. Nonostante ciò ha denotato anche due clamorosi limiti: le primarie per scegliere i candidati alle politiche, volute nel periodo di capodanno, hanno fatto sì che il coinvolgimento delle persone fosse marginale. Ma soprattutto è essenziale  non avere più la “fobia” del leader. La mia proposta tuttavia è molto semplice: in autunno è previsto il congresso nazionale: sarebbe decisivo invece anticipare tutti i congressi locali, che invece sono già programmati in un secondo momento, in concomitanza con l’elezione del segretario nazionale”.

A Campi il 26 maggio si voterà per il nuovo sindaco: da dove si riparte?

“Bisogna ripartire senza aver paura di nessuno, né del Movimento 5 stelle, né del Pdl, che, nonostante il protagonismo dei suoi consiglieri, si è fatto notare per un flop clamoroso. Sono due comunque gli elementi che dovranno contraddistinguerci: far risaltare al massimo la campagna di partecipazione voluta da Emiliano Fossi e puntare a un rinnovamento della classe dirigente in modo da non assegnare posti a chi proviene da mille stagioni politiche, sia che si parli di Pd, sia che si parli di liste civiche vicine al partito”.